Che succede? Succede che in primis dobbiamo distinguere il grano tenero dal grano duro. Il primo – il grano tenero – arriva soprattutto da Russia e Ucraina: solo che nell’ultima settimana, gli aumenti si sono fermati, ed anzi, la materia prima di pane e biscotti, avrebbe avuto un decremento del 10%. Eppure, pane e biscotti non sono diminuiti.
E per il grano duro? Il grano duro – com’è noto – è la materia prima della pasta. Arriva in Italia soprattutto da Usa, Messico, Canada: ma non dai luoghi in cui adesso c’è la guerra. Eppure, anche in questo caso, si segnalano rincari: oggi, un chilo di pasta supera i 2 euro con picchi (stando ai dati del Mise) che sarebbero sin troppo elevati e probabilmente ingiustificati.
Il problema a questo, non è l’origine dei prodotti. Non può essere. Gli aumenti appaiono giustificati dal costo dell’energia, almeno per il 90% dell’aumento: ma anche, a detta di Coldiretti, da chi sta speculando sulla crisi a danno dei consumatori.
Coldiretti, effetto rincari su carrello spesa, +12% pasta +17% verdura https://t.co/bMceH8X5Un
— Coldiretti (@coldiretti) March 15, 2022
Immagine di copertina: Shutterstock