Nella giornata di lunedì 12 settembre la maggior parte degli studenti e delle studentesse ha iniziato il suo anno scolastico. Tante le novità rispetto a questi anni pandemici appena passati, una fra tutte l’assenza di mascherine per la quasi totalità degli alunni e delle alunne, la mantengono coloro che hanno una fragilità. Anche il distanziamento sociale è cessato ma rimane comunque la possibilità, ma non l’obbligo, per tutti e tutte di indossare la mascherina.
7 milioni di ragazzi e ragazze sono rientrati a scuola, ma chiarite le norme sulla protezione da Covid-19 una nuova incognita è giunta sui banchi di scuola, quella del riscaldamento.
Settimana corta contro il caro energia
Si è iniziato a parlarne nell’ambito lavorativo dove molte aziende potrebbero aumentare lo smartworking per ridurre i propri consumi energetici derivanti dalle sedi, questo però facendo ricadere sui lavoratori e sulle lavoratrici l’onere.
Anche la scuola sta riflettendo su questa possibilità riducendo le ore passate tra i banchi e tornando anche all’uso della Didattica a Distanza. Anche qui però non sono mancate le polemiche da parte delle famiglie.
Nello specifico l’ipotesi di queste ultime ore proporrebbe la settimana corta di 5 giorni, eliminando il sabato, ed aumentando la DaD su almeno un giorno della settimana. Una proposta che arriverebbe dai Comuni e dalle Province, ovvero da chi ha l’onore di pagare le bollette dei consumi degli istituti scolastici.
Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, si è esposto sul tema ed ha dichiarato ad Unomattina: “Il governo non ne ha mai parlato perché siamo convinti che tutti dobbiamo affrontare le problematiche del caro energia, ma la scuola sia l’ultima, abbiamo già dato al Paese”.
Anche lo Snals Confsal attraverso la segretaria Elvira Serafini al Sole24ore ha dichiarato: “La flessibilità didattica può e deve avere solo ragioni didattico-educative e in nessun caso può diventare uno strumento per ridurre i consumi di energia. È paradossale che dopo le assicurazioni ministeriali sulla didattica in presenza anche con casi positivi in classe, si prenda in considerazione la possibilità di far pagare alle scuole, agli alunni e al loro diritto all’apprendimento l’incapacità del governo di trovare soluzioni coraggiose per tagliare sprechi e inefficienze. La scuola, al pari della sanità, è un servizio essenziale e come tale va considerato”.
Le ultime notizie sul mondo della scuola:
- “Mascherine, distanziamento e quarantene: le indicazioni del Ministero per il rientro a scuola a settembre“
- “Scuola: i calendari scolastici 22-23 regione per regione“
Foto: LaPresse.