Le centrali nucleari d’Ucraina sono sempre più l’obiettivo di conquista delle truppe russe. Nella notte appena trascorsa, quella tra il 3 e il 4 marzo, la centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, è stata attaccata dai russi, che ne hanno preso il controllo.
Dopo l’attacco è esploso un incendio che ha fatto temere il peggio.
Secondo Kiev, “se dovesse esplodere sarebbe 10 volte peggio di Chernobyl”, ma fortunatamente l’incendio nel reattore spento è stato sedato dopo qualche ora e si è evitata così una catastrofe enorme.
Le autorità ucraine hanno dichiarato che “il personale operativo sta monitorando le condizioni delle unità di potenza” e che non si sono registrate vittime o fughe radioattive.
Ma un attacco del genere ha causato ovviamente un forte allarme in tutto il mondo: sia Kiev che l’agenzia atomica dell’ONU e anche il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden hanno chiesto a Mosca di interrompere le operazioni militari in prossimità della centrale.
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