Il legame tra la città di Napoli e l’Argentina è più che mai indissolubile: ma forse, più in generale, ciò che emerge dopo la finale dei mondiale di calcio di ieri, è il legame che c’è tra l’Argentina e l’Italia, un legame segnato – va ricordato – dal segno che ha lasciato l’indimenticabile Diego Armando Maradona.
Ieri l’Argentina si è laureata campione del mondo, battendo ai rigori la Francia. Più convincente il gioco degli argentini, capaci di creare innumerevoli occasioni da gol, ma la Francia ha sempre rincorso, arrivando a portare la nazionale “albiceleste” ai rigori. Rigori fatali per i transalpini, che nel momento più intenso della partita, non hanno avuto giocatori maturi – come fanno notare i più – sul dischetto.
L’Argentina convince, la Francia rincorre per tutta la partita e segna grazie al calciatore più rappresentativo: Kylian Mbappé. Tre gol tra il secondo tempo e i supplementari, di cui due su rigore. Perché la Francia, è stata soprattutto lui, Kylian Mbappé, campione straordinario prossimo a compiere 24 anni. Lui, che con Leo Messi condivide lo spogliatoio del PSG, è stato la principale minaccia francese. Lui, e – vien da aggiungere – solo lui.
Per tutti invece, sarà il mondiale di Leo Messi, “la Pulce”, che per anni ha ricevuto il rimprovero di non esser stato pari a Maradona: il rimprovero, quello più pesante, di non aver portato in Argentina la Coppa del Mondo. Almeno fino a ieri.
Vero è che paragonare due giocatori di due epoche così diverse – dal punto di vista sportivo – non porta mai a nulla: ma se non altro, da oggi, il paragone ha una sua legittimità. E intanto, sempre Messi, ha dichiarato che la sua avventura con la nazionale argentina non è finita: il 35enne Lionel Andrés Messi Cuccittini, detto Leo, onorerà la nazionale campione del mondo con altre partite.
Intanto se in Argentina i festeggiamenti sono scontati, ecco che anche l’Italia si festeggia – per una sera – con i colori dell’albiceleste. Da un lato i tifosi argentini presenti in Italia, dall’altro la rivalità dei tifosi azzurri contro la Francia: e in questo, ecco la complicità che lega Buenos Aires a Napoli e non solo.
Tifosi pazzi di gioia soprattutto a Napoli (oltre che a Milano), dove i festeggiamenti sono arrivati dinanzi al murales di Maradona. Al triplice fischio, dopo i supplementari prima e i rigori dopo, la folla si è riversata per le strade.
Vero, è la vittoria dell’Argentina di Leo Messi, ma – per certi versi – è anche la vittoria nel segno e nella memoria del Pibe de oro.
Immagine di copertina: LaPresse