Miss Universo è un concorso di bellezza dove le regole per partecipare non mancano; dall’età che deve essere tra i 18 e i 27 anni, all’aver vinto il concorso della propria nazione di origine e molti altri requisiti che una futura Miss deve possedere.
Fino alla scorsa edizione c’erano anche altre due regole importanti e che per 70 anni nessuno/a è riuscito a scardinare: le aspiranti Miss non potevano essere sposate o avere figli/e.
Le critiche di Andrea Meza: Miss Universo 2020
Queste regole erano già state criticate in passato, in particolare da una delle vincitrici del concorso stesso. Nel 2020, la prima classificata Andrea Meza, aveva definito le regole sessiste e retrograde. In parole sue:
“Proprio come la società sta cambiando e adesso le donne occupano ruoli che prima erano riservati solo agli uomini, era arrivato il momento che i concorsi aprissero alle donne con famiglia”, aveva dichiarato in un’intervista.
Come dichiara Meza, la regola dell’essere nubile insieme a quella di non avere figli o figlie si assocerebbero a un’idea di una donna talmente bella da essere irraggiungibile, uno scenario irreale.
“Alcune persone sono contrarie a questi cambiamenti perché hanno sempre voluto vedere una bella donna single disponibile per una relazione. Volevano sempre vedere una donna che, dall’esterno, sembra così perfetta da essere quasi irraggiungibile. La prima è sessista e la seconda è irrealistica”.
Sarà dunque l’edizione del 2023 la primissima a vedere aperte le selezioni anche a donne madri e/o sposate.
Foto: LaPresse.