Ristoranti chiusi dalle 24 (al tavolo non potranno sedersi più di sei persone), mentre i bar che non faranno servizio al tavolo dovranno chiudere alle 18 (per gli altri vale l’apertura fino a mezzanotte). Vive, chiaramente, la ristorazione a domicilio.
Il tutto, mentre i sindaci di ciascuna città, potranno decidere di chiudere le piazze o le strade dalle 21 onde evitare assembramenti.
L’ingresso a scuola avverrà per scaglioni (a onor del vero come già molte scuole stavano facendo), mentre palestre e piscine avranno una settimana di tempo per adeguarsi ai protocolli: questo l’unico modo per consentire loro di restare aperti.
Sport da contatto: calcio, basket, calcetto e altri sport da contatto (per bambini e ragazzi) non chiuderanno, ma la condizione essenziale è un cambio di allenamenti e l’esclusione delle partite.
Motoria – a livello scolastico – può esser svolta all’aperto (questo sì) ma mantenendo una distanza di due metri.
Lo sport professionistico continua con le stesse regole, ovvero con 1.000 spettatori negli stadi e 200 al chiuso (valori massimo pari al 15% di presenza, in relazione alla capienza totale delle strutture).
Smart working: per i dipendenti pubblici, l’obbligo del 75% di lavoro da casa, non è stato confermato all’interno del DPCM (per questo si resta in attesa di un provvedimento ad hoc). Al momento, nel DPCM, nel DPCM vive solo la raccomandazione a lavorare da casa laddove possibile e compatibile con il proprio lavoro. Allo smart working, è collegato anche un eventuale provvedimento sulla capienza di BUS e metro: quando uscirà il provvedimento, sarà possibile valutare se ridurre la percentuale dell’80% quale valore massimo di capienza.
Infine sale bingo aperte, ma sagre vietate.
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