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Smartphone vietati nelle scuole: il patto genitori-scuole per vietarli fino alla terza media

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Pubblicato il 02/11/2022
Di Team Digital
Smartphone vietati nelle scuole il patto genitoriscuole per vietarli fino alla terza media


Il dibattito sulla bontà o meno degli smartphone e dei social media è uno dei più discussi della nostra era, in particolare questo si accende quando parliamo del loro utilizzo da parte dei giovanissimi e delle giovanissime.


È giusto, o sano, o coretto, lasciare che gli smartphone vengano utilizzati da bambini e bambine al di sotto dei 13 anni? A questa domanda hanno risposto duecento famiglie degli istituti Olmi e Rinnovata Pizzigoni di Milano e il responso è: no.


Smartphone vietati fino alla terza media: l’accordo scuola-genitori


È su La Repubblica che troviamo l’approfondimento su questo evento che vede duecento famiglie e le rispettive scuole frequentate da figli e figlie firmare un accordo per vietare l’uso degli smartphone nelle scuole medie. Divieto sugli smartphone ma non sui cellulari, la soluzione è quella di dare ai piccoli un dispositivo senza l’accesso ad internet così da evitare l’uso non sicuro nel web oppure quello incontrollato sui social media.


Significa niente Whatsapp, Telegram, YouTube, TikTok, Instagram, Be Real e così discorrendo. Rimane l’uso dei messaggi e delle chiamate classiche, ormai essenziali per comunicare anche con i propri genitori.


Se tuo figlio non è l’unico in una classe a non avere lo smartphone, si sentirà meno solo“, dicono i genitori firmatari rispetto a questa decisione.


Il patto è stato stilato e questo venerdì avverrà la firma definitiva da parte di genitori e scuole.


Le ragioni dei genitori


Il genitore di un ragazzino che sta per andare alle medie ha la sensazione di essere di fronte alla scelta ineluttabile di comprargli lo smartphone, perché tutti i compagni lo avranno e non si potrà fare diversamente. Dato che cominciano a muoversi da soli le famiglie hanno la necessità di contattare i loro figli. Ma c’è un grande equivoco sul tema: avere un cellulare non significa avere per forza uno smartphone, che è uno strumento non adatto a bambini di quell’età perché consente l’accesso ai social e a tutto l’universo di internet che è un luogo per adulti“. Così raccontano i genitori a La Repubblica.


In un mondo ormai caratterizzato dalla DaD e dalle sue sfumature in presenza, i genitori chiedono però che il cambiamento arrivi a livello scolastico: gli istituti stessi devono fornire tablet o smartphone utili alla didattica e prontamente protetti dai rischi del web, non dovrebbe essere prerogativa dei genitori, i quali a volte non hanno un’adeguata educazione digitale che possa aiutarli a proteggere i loro figli e le loro figlie.


Foto: LaPresse.


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