Il 24 luglio 2024, la Via Appia è stata ufficialmente riconosciuta come patrimonio mondiale dell’UNESCO, segnando un importante traguardo per la conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale italiano. La decisione è stata presa durante la 46ª sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, tenutasi a New Delhi, India.
Storia e significato della Via Appia
Conosciuta come “Regina Viarum” o “Regina delle Strade”, la Via Appia fu costruita nel 312 a.C. sotto il censore romano Appio Claudio Cieco. Questa antica strada romana collega Roma a Brindisi, attraversando diverse regioni italiane tra cui Lazio, Campania, Basilicata e Puglia. La Via Appia non solo era una fondamentale arteria commerciale e militare dell’antica Roma, ma rappresenta anche un percorso di straordinario valore storico e culturale grazie ai suoi ben conservati monumenti, strutture architettoniche e siti archeologici.
Il processo di candidatura
La candidatura della Via Appia è stata promossa direttamente dal Ministero della Cultura italiano, coinvolgendo 73 comuni, 15 parchi, 12 città e province, e 25 università italiane e straniere, oltre alla Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. Il percorso per ottenere il riconoscimento UNESCO è stato lungo e complesso, iniziato ufficialmente con la firma di un protocollo di intesa nel gennaio 2023 e culminato con l’approvazione dell’ICOMOS, l’organismo consultivo di Parigi del Comitato del Patrimonio Mondiale.
Implicazioni del riconoscimento UNESCO
L’inclusione della Via Appia nella lista dei Patrimoni Mondiali dell’UNESCO comporta un significativo aumento della protezione e valorizzazione di questo storico percorso. Il riconoscimento favorirà lo sviluppo del turismo sostenibile, promuovendo la scoperta di itinerari storici e culturali meno conosciuti. Inoltre, il Ministero della Cultura ha dichiarato che questo riconoscimento rappresenta una straordinaria opportunità per rafforzare l’offerta culturale e turistica dell’Italia, posizionando la Via Appia come uno dei più grandi percorsi storici d’Europa.
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