Chiara Ferragni non sta certo passando un periodo facile. Dopo lo scoppio del cosiddetto “pandoro gate” – trasformatosi in breve tempo da un semplice “errore di comunicazione” in un’indagine per truffa – il lavoro dell’imprenditrice è finito sotto la lente di ingrandimento, facendo emergere altre polemiche.
L’ultima è nata da un controllo fatto dai giornalisti di “Zona Bianca” che hanno chiesto una dichiarazione a Ross Ellis, ceo e fondatrice di Stomp out bullying, un’organizzazione no profit americana nata per combattere il cyberbullismo a cui Chiara Ferragni avrebbe devoluto i profitti della bambola Trudi ispirata a lei. L’amministratrice della no profit ha negato di conoscere l’imprenditrice e ha risposto non avere mai ricevuto donazioni da parte sua.
Secondo gli esperti di comunicazione l’impero di Chiara Ferragni si “sta sgretolando”, tra brand che decidono di non lavorare più con lei e una reputazione sempre più compromessa. A questo, poi, si aggiungono i pettegolezzi sulla presunta crisi di coppia con Fedez.
La ricerca sui follower di Chiara Ferragni
Ora è uscito un nuovo report, presentato dalla società Inbeat e riportato da tutte le principali testate italiane, in merito alla “salute” dei suoi follower. Secondo l’analisi il 41% degli utenti che la seguono su Instagram risulterebbero inattivi o addirittura falsi. Su un bacino di 29 milioni di follower, quindi, solo 17,7 milioni sarebbero utenti reali.
La società ha poi allargato la ricerca agli altri componenti della famiglia Ferragnez più in vista sulla piattaforma. Fedez non avrebbe profili inattivi tra i suoi 14,8 milioni di follower. Valentina Ferragni, che sicuramente delle sorelle di Chiara è la più popolare sui social, avrebbe 782.000 utenti inattivi su un totale di 4,6 milioni di follower.
Inbeat, infine, ha anche calcolato il tasso di coinvolgimento. Secondo la ricerca solo l’1,58% dei follower segue attivamente Chiara Ferragni, interagendo con i suoi contenuti, mettendo like o salvando i suoi post. Il tasso di Fedez e Valentina sono più alti, rispettivamente del 7,99% e del 2,57%.
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