Diciamolo subito: “Top Gun: Maverick” non è un semplice film, bensì è un colossal che sta producendo numeri che solo un colossal è in grado di generare. E come ogni colossal, questa produzione ha dovuto sostenere ingenti costi, tant’è che per il film, la Paramount – la casa di produzione di Top Gun – ha stanziato un budget di 170 milioni di dollari. Una tra le voci che hanno avuto un certo rilievo sul budget, è stata l’uso di veri McDonnell Douglas F/A-18 Hornet, appartenenti all’aviazione americana. Per usare questi caccia da guerra, la Paramount ha dovuto fare un accordo – ovviamente – con il Pentagono. E di questo accordo ha parlato Bloomberg, che ha sottolineato come l’affitto dei caccia sia costato alla produzione, una cifra pari a 11.374 dollari l’ora.
Ma non solo.
Tom Cruise è finito per effettuare una dozzina di sortite per il nuovo film, ma un regolamento del Pentagono vieta al personale non-militare di controllare degli asset del Dipartimento della Difesa. Gli attori erano a bordo degli F/A-18 dietro i piloti dopo aver completato l’allenamento richiesto sulle espulsioni in caso di emergenza e la sopravvivenza in mare.
Altro dettaglio, che dettaglio non è: il Pentagono non ha fatto alcuna ingerenza sul copione e – in particolare modo – sulla narrativa legata ai Top Gun, dal momento che, Glen Roberts, capo dell’ufficio media del Pentagono, ha fatto il punto su come sono veramente i Top Gun. Non sono spacconi e neppure arroganti. Li ha definiti più che altro dei “nerd dell’aria“, ma ha anche detto che il comportamento dei Top Gun nel film, è tutto fuorché realistico.
Immagine di copertina: LaPresse