Cinema

Chi ha paura di Trainspotting?

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Pubblicato il 15/12/2015
Di Team Digital
Chi ha paura di Trainspotting

Il nuovo capitolo sarà nelle sale a fine 2016. Forse...

Era il 1996 e chi aveva un figlio adolescente, o di età simile, era molto preoccupato per un film che proprio quelll’anno usciva al cinema: “Trainspotting”!


Era l’epoca degli scarponcini, dei jeans lunghi, dei vestiti con gli anfibi, del bomber e del Barbour, l’epoca del rossetto e dello smalto bordeaux, l’epoca in cui per un adolescente o un ragazzo giovane la trasgressione passava per i libri da leggere e i film da vedere.

Negli anni a venire cose di questo tipo non avrebbero più rappresentato un problema per nessuno.


L’emozione di vedere per la prima volta questo film era quella di ragazzi e ragazze che avevano la sensazione di emanciparsi o di liberarsi, con una visione di “protesta”, dai dettami familiari. Bei tempi quando la famiglia aveva ancora una linea di condotta per i più piccoli!


Trainspotting


“Scegliete la vita; scegliete un lavoro; scegliete una carriera; scegliete un maledetto televisore a schermo gigante; scegliete lavatrici, automobili, lettori CD e apriscatole elettrici; scegliete di sedervi su un divano a spappolarvi il cervello e ad annientarvi lo spirito davanti a un telequiz. E alla fine scegliete di marcire; di tirare le cuoia in un ospizio schifoso, appena un motivo d’imbarazzo per gli idioti viziati ed egoisti che avete figliato per rimpiazzarvi. Scegliete il futuro. Scegliete la vita.”


Uscito nel 1996 il film fu diretto dalla mano decisamente poco convenzionale di Danny Boyle. Tratto dal romanzo omonimo di Irvine Welsh del 1993 è stato inserito dal British Film Institute al decimo posto della lista dei migliori 100 film britannici del XX secolo.


4 amici tossicodipendenti Renton, Sick Boy, Spud e Tommy e un fuori classe da niente “Begbie” interpretato da un indimenticabile Robert Carlyle scelgono di “farsi” per non vivere come tutti gli altri e per combattere così il dolore e l’infelicità:

“Prendevamo morfina, diacetylmorfina, ciclozina, codeina, temazepam, nitrazepam, fenobarbitale, amobarbitale, propoxyphene, metadone, nalbufina, petedina, pentazocina, buprenorfina, destromoramide, chlormetiazolo. Le strade schiumano di droghe contro il dolore e l’infelicità, noi le prendavamo tutte. Ci saremmo sparati la vitamina C se l’avessero dichiarata illegale.”



Aveva un senso questa scelta? Era davvero l’unico modo di sopravvivere alle brutture della vita? Si poteva davvero vivere felici in questo modo? Secondo loro la risposta era si:

“Prendete l’orgasmo più bello che avete provato. Moltiplicatelo per mille. Neanche allora ci sarete vicino.”

Una convinzione radicata e decisa che non lasciava dubbi sulla scelta, nonostante la difficoltà, il degrado e l’abbandono al nulla: “Io ho scelto di non scegliere la vita, ho scelto qualcos’altro… Le ragioni? Non ci sono ragioni… Chi ha bisogno di ragioni quando ha l’eroina?”


E’ evidente il motivo per cui un film simile preoccupasse così tanto i genitori in quegli anni. Avevano da poco smesso di preoccuparsi della piaga dell’eroina, almeno come moda come lo era stata negli anni ’80, iniziavano a combattere contro la piaga dell’AIDS, non avevano certo intenzione di ricominciare da capo e di unire i due problemi. Non era un mistero che nel film si esaltasse il lato edonistico delle droghe.

Erano anni difficili da un certo punto di vista, ora alcuni problemi sembrano completamente scomparsi, ma forse sono solo nascosti o hanno lasciato il posto ad una droga diversa, fatta di “cose” da possedere. Non farà male alla salute, ma di sicuro ci rende vuoti e persi allo stesso modo.


Trainspotting 2


Pare che il successo del film ed il fatto che, con ben vent’anni di storie alle spalle, sia diventato un vero “cult” abbiano reso necessario un sequel, proprio nell’epoca in cui la mancanza di idee, o forse la nostalgia per prodotti di qualità, sta rendendo indispensabile recuperare certi capoavori.


Nel 2016 arriverà il sequel ed il motto di base sarà “Basta eroina, questa volta si parla di porno”.

Dopo vent’anni, Boyle darà tutte le risposte e ci dimostrerà se i 4 ragazzi tossicodipendenti sono diventati come tutti gli altri, se hanno comperato un televisore, una macchina, se hanno figli e hanno un lavoro…


Stessi attori, vent’anni dopo, con storie del tutto diverse. Anche questa pellicola sarà la trasposizione cinematografica del libro di Irvine Welsh, “Porno”. Niente lavoro né famiglia, niente vita regolare per i 4 ragazzi scozzesi, alle prese, stavolta, con la produzione di un film porno per fare un po’ di soldi!


Boyle, che nel corso di questi ultimi anni ha vinto ben 8 premi Oscar con “The Millionaire”, ha confermato che il film si farà: “Tutti i protagonisti del film vogliono tornare a farlo, dobbiamo solo organizzarci per date e scadenze, considerando anche le agende degli attori, visto che alcuni di loro sono impegnati sul set di serie tv americane”.


Pare che le riprese inizieranno nella primavera del 2016. Ci saranno proprio tutti: Ewan McGregor (che a questo film deve la notorietà mondiale), Jonny Lee Miller, Ewen Bremner e Robert Carlyle!


“Saliremo in Scozia molto presto per fare una settimana di workshop ad Edimburgo dove lavoreremo al copione. Gireremo poi in maggio e giugno del prossimo anno” ha commentato un Boyle preoccupato “ovviamente il film ci spaventa: la gente ci crocifiggerà se non facciamo un buon lavoro”.

Per il regista è importante farlo uscire entro la fine del 2016 che segnerà il ventesimo anniversario del film, ma molto probabilmente la data di uscita slitterà al 2017.


Aspettiamo tutti il sequel, certi che Boyle non potrà tradire vent’anni di storia. E’ un peso leggero da portare sulle spalle…


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