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Dalla scimmia lesula al caffè: 742 scoperte nel cuore verde dell’Africa

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Pubblicato il 09/12/2024
Di Team Digital
Dalla scimmia lesula al caff 742 scoperte nel cuore verde dellAfrica



Un decennio di esplorazioni ha portato alla scoperta di ben 742 nuove specie tra piante e animali nel Bacino del Congo, uno degli ecosistemi più importanti e minacciati al mondo. Lo studio del WWF, New Life in the Congo Basin: a Decade of Species Discoveries (2013-2023), sottolinea come questa regione, nota come il “polmone dell’Africa”, sia una risorsa vitale per l’intero pianeta.


Scoperti 742 nuovi tesori naturali nel cuore del Bacino del Congo


Tra le scoperte più sorprendenti figurano nuove specie di orchidee, caffè, una rana con artigli, un coccodrillo, pesci elettrici, uccelli notturni come un gufo unico, e persino una nuova specie di scimmia nota localmente come lesula. Questo primate si distingue per i suoi occhi espressivi e il comportamento riservato, ed è diventato simbolo della straordinaria biodiversità del Congo.


Le scoperte si estendono su sei nazioni (Camerun, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Guinea Equatoriale, Gabon e Repubblica del Congo), con un totale di 430 piante, 140 invertebrati, 96 pesci, 22 anfibi, 42 rettili, 2 uccelli e 10 mammiferi. Gabon e Repubblica Democratica del Congo guidano la lista delle scoperte, con oltre 500 nuove specie identificate nei loro confini.


Oltre a essere un rifugio per specie iconiche come gli elefanti di foresta e le grandi scimmie, il Bacino del Congo è la più grande riserva di carbonio tropicale del mondo. Le sue foreste sequestrano 600 milioni di tonnellate di CO₂ in più rispetto a quanto emettono, un dato cruciale per contrastare i cambiamenti climatici.


Tuttavia, il futuro di questo paradiso è a rischio. Deforestazione, estrazione mineraria, cambiamenti climatici e conflitti uomo-fauna selvatica minacciano non solo le specie recentemente scoperte, ma anche quelle già conosciute. Il WWF richiama l’attenzione sull’urgenza di proteggere il 30% della regione entro il 2030, lavorando con i governi e riconoscendo il ruolo fondamentale delle comunità indigene, custodi di conoscenze ancestrali sulla flora e fauna locali.


La sfida è chiara: il Bacino del Congo non è solo un tesoro ecologico, ma un elemento chiave per la salute dell’intero pianeta. Investire nella sua conservazione è una priorità globale per preservare un patrimonio naturale insostituibile.



Foto: Wikipedia.


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