Il Belgio ha approvato una legge rivoluzionaria nel campo della tutela animale, vietando definitivamente i delfinari. Questa decisione sancisce la chiusura dell’ultima struttura presente nelle Fiandre e proibisce l’apertura di nuovi impianti in tutto il Paese. Già la Vallonia e Bruxelles avevano adottato divieti simili, ma il passo finale delle Fiandre rappresenta un punto di svolta decisivo.
La legge nasce da anni di campagne di sensibilizzazione, con il sostegno di associazioni come GAIA, e si basa su crescenti evidenze scientifiche che dimostrano come la vita in cattività sia incompatibile con il benessere dei delfini.
Perché è importante chiudere i delfinari
I delfini, animali noti per la loro intelligenza e complessa vita sociale, soffrono enormemente in cattività. Gli spazi ridotti, la separazione dai loro gruppi familiari e la necessità di esibirsi in spettacoli provocano gravi conseguenze per la loro salute fisica e mentale. In natura, questi cetacei percorrono ogni giorno chilometri in gruppi sociali coesi, mentre nei delfinari sono confinati in vasche che non rispecchiano minimamente il loro habitat naturale. Inoltre, studi dimostrano che la riproduzione in cattività è spesso problematica, e molti esemplari vengono ancora catturati in natura per soddisfare la domanda di animali da spettacolo.
Il Belgio si unisce così a un gruppo di Paesi che hanno già bandito i delfinari, tra cui Francia, Grecia, Cipro, Slovenia e Croazia, oltre al Cile, primo Paese al mondo a vietare l’importazione e la detenzione di cetacei. Questi Stati stanno tracciando una strada per una maggiore consapevolezza globale verso la tutela animale, spingendo per alternative più etiche, come l’osservazione dei delfini nel loro ambiente naturale.
La decisione belga arriva in un momento cruciale per l’Europa, dove esistono ancora 34 delfinari attivi. Le associazioni ambientaliste hanno chiesto all’Unione Europea di adottare un divieto comune, sottolineando che la chiusura di queste strutture non solo garantirebbe un maggiore benessere per i cetacei, ma ridurrebbe anche la necessità di catture in mare, spesso brutali e distruttive per gli ecosistemi marini. Il Belgio dimostra che un futuro senza cetacei in cattività è non solo possibile, ma necessario per costruire una società più rispettosa delle altre specie.
Foto di Ádám Berkecz su Unsplash