Il Festival di Sanremo sta per entrare in una nuova era. Per la prima volta nella sua lunghissima storia, il Comune di Sanremo ha aperto ufficialmente una selezione pubblica per trovare un nuovo partner televisivo e organizzativo del Festival. Un bando rivoluzionario, che potrebbe cambiare volto alla kermesse musicale più importante d’Italia.
Aperto il bando per il Festival di Sanremo: come funziona
Tutto nasce da una sentenza del TAR Liguria del dicembre 2024, che ha bocciato l’affidamento diretto alla Rai per le future edizioni, imponendo di aprire una gara pubblica nel rispetto delle norme sulla concorrenza. E anche se si attende ancora il verdetto definitivo del Consiglio di Stato, il Comune ha deciso di non aspettare oltre.
La procedura riguarda le edizioni 2026, 2027 e 2028, ma non è escluso che possa estendersi fino al 2030. La decisione è stata formalizzata il 9 aprile 2025 dalla dirigente comunale Rita Cuffini, su mandato del sindaco Alessandro Mager. «Il Festival di Sanremo è l’evento mediatico più importante del Paese – ha dichiarato Mager – e questa manifestazione d’interesse è un passaggio storico per garantire trasparenza, continuità e ulteriore crescita».
Chi può partecipare?
Le emittenti interessate hanno 40 giorni, a partire dal 9 aprile, per presentare le loro proposte. La gara si svolgerà in due fasi: una prima selezione delle candidature, seguita dalla definizione dei dettagli con i soggetti prescelti.
La selezione è riservata ai grandi broadcaster nazionali in chiaro, con un canale generalista e una comprovata esperienza nella produzione di grandi eventi televisivi. Le offerte saranno valutate in base a diversi criteri, tra cui:
- la qualità artistica del progetto;
- il rispetto della tradizione culturale del Festival;
- la capacità di valorizzare il brand “Sanremo”.
Ma non solo: chi si aggiudicherà l’organizzazione dovrà anche rispettare precisi obblighi contrattuali, tra cui:
- un contributo annuale di almeno 6,5 milioni di euro al Comune;
- la cessione dell’1% degli incassi pubblicitari e dei ricavi legati al marchio “Sanremo”;
- la trasmissione di Sanremoinfiore e di almeno altre tre manifestazioni, una delle quali estiva;
- la presenza obbligatoria dell’Orchestra Sinfonica e dei vincitori di Area Sanremo;
- la posa della targa del vincitore del Festival in via Matteotti ogni anno.
La sfida è aperta: chi guiderà il Sanremo del futuro? Riuscirà la Rai a mantenere il controllo dello show o sarà il momento di un passaggio di consegne epocale? Una cosa è certa: il Festival è pronto a cambiare pelle. E il 2026 potrebbe segnare l’inizio di una nuova stagione.
Foto: LaPresse.