Washington – Doveva essere una presidenza isolazionista, ma quella di Donald Trump sembra allineata a ripercorre le strade, e gli errori, commessi dagli strateghi neocon dell’epoca Bush ipotizzando l’incubo peggiore per il Pentagono, quello di una guerra su due fronti. A voler dimenticare quello afgano.
Nel mezzo delle tensioni al calor bianco con la Corea del Nord che minaccia un’escalation drammatica, repentina e incontrollabile, il presidente Trump, nel corso di una conferenza stampa ha dichiarato che gli Stati Uniti non escludono un’opzione militare per rispondere alla sempre più grave crisi politica ed economica venezuelana.
“Per quanto riguarda il Venezuela, disponiamo di diverse opzioni. E infatti non escludo un’opzione militare. Non è lontano dai nostri confini. Abbiamo schierato truppe in tutto il mondo, anche in scenari molto distanti. Il Venezuela invece non è molto lontano e la gente sta soffrendo, molti stanno morendo. Se necessario possiamo utilizzare anche l’opzione militare. Sono per la pace e per la sicurezza ma a volte è necessario essere molto determinati per proteggere il popolo americano e i suoi alleati”, ha concluso Trump.
In precedenza la Casa Bianca aveva diffuso un comunicato in cui si affermava che gli Stati Uniti sono a fianco della popolazione venezuelana di fronte alla repressione del governo del presidente Nicolas Maduro. Quanto a un possibile colloquio tra Trump e il capo dello Stato venezuelano, la Casa bianca ha dato la propria disponibilità ma solo quando nel paese sarà ristabilita la democrazia.