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Perché in videochiamata guardiamo più noi stessi che l’altro?

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Pubblicato il 27/10/2023
Di Team Digital
Perch in videochiamata guardiamo pi noi stessi che laltro


In pandemia anche coloro che non erano abituati alle videochiamate si sono cimentati in quest’alternativa per rimanere in contatto anche a distanza. C’è una cosa che però tutti e tutte facciamo, e che non riusciamo proprio a non fare, ed è quella di guardare la nostra immagine nello schermo molto di più che il volto degli altri partecipanti.


Non c’è da sentirsi troppo in colpa perché c’è una spiegazione a riguardo e si rifà ad un tratto psicologico ben preciso. Quindi, quando vi diranno che siete un po’ narcisisti potete rispondere che tutto dipende dalla teoria del “Pubblico immaginario”.


Che cos’è la teoria del “Pubblico immaginario”


Già nel 1967 lo psicologo David Elkind ha definito la teoria dell’”Imaginary audience”, ovvero del “Pubblico Immaginario”, per cui spesso facciamo attenzione alla nostra immagine anche quando non c’è nessuno che ci guarda. In videochiamata questo succede ancora di più poiché abbiamo sì una piccola audience che ci guarda, ma in realtà presta a noi attenzione molto meno di quello che immaginiamo.


Credendo però di essere al centro dell’attenzione ecco che ci guardiamo costantemente, controlliamo il nostro aspetto e ci sistemiamo abiti e capelli in maniera frequente. Il bias però è che in realtà siamo meno notati di quanto crediamo. Quindi, alla prossima call, possiamo anche attenzionarci di meno perché di sicuro andiamo bene così come siamo in quanto, per certo, ci siamo sufficientemente preparati prima di accendere la webcam.


Foto di Surface su Unsplash


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