Oggi 2 ottobre si celebra la Festa dei Nonni, festa istituita nel 2005 al fine di celebrare l’importanza dei nonni tanto nel contesto famigliare, quanto per il loro ruolo all’interno della società odierna.
Una festa la loro, che ricade in una data simbolica, perché il 2 ottobre è anche il giorno in cui la chiesa cattolica celebra gli Angeli custodi: Angeli custodi che – esattamente come i nonni – proteggono e custodiscono i bambini.
Eppure i nonni, al di là di ogni paragone, si sono dovuti spingere anche oltre: protezione e cura dei nipoti, certamente, ma ora più che mai sono anche un aiuto essenziale e prezioso per le famiglie, soprattutto quando si tratta dei nipoti. Spesso tassisti, quasi sempre accompagnatori, generalmente tutori: oggi i nonni sono stati chiamati ad essere la risorsa (indispensabile) di ogni famiglia.
Eppure, in quest’ultimo anno – a causa della pandemia – il Covid ha imposto alle famiglie di invertire quel ruolo che era diventato ormai una sorta di consuetudine. Da custodi dei nipoti a custoditi: i nonni sono stati protetti, curati, tutelati. Meno incontri con loro, meno relazioni. Pochi abbracci. Molte famiglie hanno dovuto isolare i nonni pur di salvaguardarne la salute.
Oggi si celebra dunque una festa importante, ma che al tempo stesso maschera tutte le difficoltà delle famiglie e di quei genitori che sono spesso obbligati a fare una scelta, ovvero quella tra famiglia e mondo del lavoro. Ed proprio in questo rapporto – spesso forzato dagli eventi – che sono nate incomprensioni a dimostrazione di un’indipendenza che non è mai apparsa veramente tale.
Quindi sì, oggi si celebrano i nonni e il loro imprescindibile valore nella famiglia così come nella società: ma si ricorda anche, quali e quanti siano i limiti e i problemi per una famiglia al giorno d’oggi.
Immagine di copertina: iStock
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