Quest’ultimo campionato NBA era nato sotto i migliori auspici. Los Angeles – su ambedue i fronti – aveva preparato due supercorazzate per vincere l’anello. Ma il campionato doveva ancora fare i conti con il Covid-19 prima, e con la questione razziale poi. Gli scontri sempre più drammatici tra polizia e uomini e donne di colore, hanno acceso gli animi degli sportivi americani in primis.
E dopo l’ultimo caso – quello di Jacob Blake – l’NBA, dalla sua bolla di Orlando (sede in cui si stanno svolgendo i Play-Off) si è fermata per almeno tre giorni. Gran parte dello sport americano, grazie a questo esempio si è fermato e a quanto pare continuerà a farlo.
Cosa succederà adesso? I giocatori si sono visti nel corso della notte per capire che cosa fare: Lakers e Clippers spingono per chiudere il campionato, ma in ballo ci sarebbe una mazzata economica (da parte delle TV) di circa 2 mld di dollari di mancati guadagni che andrebbero (nel caso) addebitati ai giocatori. Cosa fare dunque? I proprietari delle squadre fino ad oggi hanno sostenuto i giocatori, supportandone la protesta. Ma a questo punto potrebbe cambiare tutto. E’ molto difficile intanto che i Play-Off riprendano da oggi. Ma si sa, “business is business” anche se – va detto – dalla bolla di Orlando è partito un messaggio fortissimo in tema di giustizia sociale.
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