Dagli spostamenti tra regioni fino ai matrimoni, da mesi ormai si sente parlare del green pass – o certificazione verde – che permette una deroga rispetto a specifiche restrizioni. Viene rilasciato alle persone che abbiano ricevuto il vaccino, a chi è guarito dal Covid o chi si è sottoposto ad un tampone nelle ultime 48 ore.
Chi ha ricevuto il vaccino lo otterrà direttamente dalla struttura dove è stato effettuato. I guariti dal Covid possono richiederlo al medico curante mentre, nel caso del tampone, sarà il laboratorio o la farmacia dove è stato fatto il test a rilasciarlo. Per quest’ultimi la durata del certificato vale solo 48 ore dal prelievo. Per chi è guarito la durata è di 6 mesi a partire dalla fine dell’isolamento. Per chi ha fatto il vaccino invece è di 9 mesi ma può essere rilasciato già dopo la prima dose e avere una durata dal 15° giorno dopo l’inoculazione fino al richiamo. Come spiega Il Corriere, sarà una sorta di “foglio rosa” che permette di spostarsi anche a chi ha il richiamo molto in avanti nel tempo.
Oltre agli spostamenti tra regioni rosse e arancioni, il green pass può permettere a chi ne è in possesso di partecipare a eventi come spettacoli all’aperto, cerimonie civili e religiose, fiere, convegni e congressi. Si ipotizza che verrà richiesto anche per l’ingresso nelle sale bingo, nei casinò e nelle discoteche la cui riapertura è fissata per il primo luglio.
In attesa del “Digital green certificate”, che entrerà in vigore a giugno, la certificazione cartacea può anche essere usata per viaggiare verso alcuni paesi dell’Unione Europea. Al momento, però, non tutti la accettano ed è necessario controllare i documenti richiesti da ogni singolo stato.
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