Il gruppo sanguigno di Olesya Rostova non coincide con quello di Denise Pipitone. Si conclude così, o almeno si spera, il circo mediatico alimentato dalla trasmissione russa “Lasciali Parlare” secondo la quale la ragazza di Mosca era in realtà la bimba sparita nel 2004 a Mazara del Vallo. Secondo quarto riporta l’Ansa saranno necessari ulteriori test del DNA per chiudere definitivamente la vicenda.
La madre di Denise, Piera Maggio, e suo marito Pietro hanno affidato la gestione dei rapporti con i referenti della trasmissione all’avvocato Giacomo Frazzitta che aveva accettato a partecipare alla registrazione della puntata andata in onda ieri. Frazzitta aveva dimostrato tutta la sua indignazione su come era stato montato questo caso mediatico, ora ha aggiunto alcuni retroscena in merito alla trasmissione: ”Durante la trasmissione a un certo punto è stata presentata una presunta sorella della protagonista del caso, anche lei russa, alla quale è stato chiesto cosa proverebbe nel caso Olesya dovesse trasferirsi in Sicilia”.
L’avvocato ha poi raccontato di essersi personalmente confrontato con il legale di Olesya Rostova al fine di ridurre ulteriormente il più possibile tempi. “Si è preferito accelerare i tempi di verifica seguendo i contatti in via privata con l’avvocato di Olesya” – ha detto Frazzitta – “Un’eventuale rogatoria con la Russia avrebbe comportato tempi più lunghi ed, invece, si reputava necessario conoscere almeno il dato preliminare del gruppo sanguigno, prima possibile, per poi meglio approfondire la vicenda”
