Green pass: governo pensa all’obbligo per docenti e personale scolastico

Nessuno fermi la scuola. Potrebbe essere sintetizzato così l’approccio che dovrebbe portare alle nuove misure legate al green pass. La questione, evidentemente, va spiegata: perché la scuola è e resta centrale. La DAD – come sappiamo – ha avuto un impatto pesantissimo, non solo per la scuola in quanto tale, quanto per gli studenti di tutte le età oltre che per le famiglie. Si parte dal presupposto che – in caso di DAD – i ragazzi non potranno restare a casa da soli: discorso legato soprattutto a chi ha figli piccoli. Tradotto: alla DAD corrisponde lo smartworking dei genitori che (comprensibilmente) si tradurrebbe in un calo fisiologico della capacità lavorativa. No, non per tutti, ma probabilmente per molti. E questo non è che uno dei motivi per cui la DAD è e resta l’ultima opzione (da escludere però per le zone gialle e arancioni).

Dapprima c’è stata la proposta dei presidi, ovvero la possibilità che – in caso di contagio – in DAD ci finiscano solo gli studenti non vaccinati: ma questo sarebbe valido solo per i figli che hanno già compiuto 12 anni. E per i più piccoli?

Ad oggi invece l’indicazione al vaglio del governo è che la scuola – in ogni caso – non si debba fermare. Troppi i contro, sia a livello didattico che umano, inteso ovviamente come relazioni sociali. Per non fermare la scuola il governo starebbe pensando in ogni caso al green pass obbligatorio per gli insegnanti, ma anche per il personale scolastico: il tutto per scongiurare qualsiasi battuta d’arresto.