Le misure restrittive per contenere l’aumento dei contati hanno sempre generato non poche polemiche all’interno del governo e nell’opinione pubblica; l’ultima decisione in merito al prolungamento del coprifuoco è uno degli esempi più immediati. Uno studio intitolato “Conoscere l’efficacia degli interventi dei governi in Europa contro la seconda ondata del Covid-19” publicato dall’importante sito scientifico MedRxiv dimostra però che molte di queste restrizioni hanno avuto un effetto importante contro la circolazione del virus.
Come spiega Il Corriere, la ricerca è stata condotta da alcune delle maggiori università europee raccogliendo i dati in 7 paesi – Austria, repubblica Ceca, Germania, Inghilterra, Italia, Olanda, Svizzera – tra il 1 agosto 2020 e il 9 gennaio 2021. Grazie ai risultati ottenuti è possible fare un’ipotetica classifica delle azioni che hanno influito sulla vita dei cittadini riducendo l’indice di replicazione del virus.
I ricercatori hanno specificato che “ovviamente nessuna di tutte le misure cosiddette non farmacologiche può funzionare da sola”, ma hanno potuto sottolineare come alcune misure abbiano ottenuto effetti considerevoli. La chiusura dei negozi ha ridotto il l’Rt del 30%, vietare gli incontri al di fuori della nucleo familiare ha portato una riduzione del 26%. Anche le mascherine e il coprifuoco si sono dimostrate efficaci: “l’uso rigoroso di mascherine nei luoghi pubblici e il coprifuoco notturno hanno avuto un moderato ma statisticamente significativo effetto pari rispettivamente al 12 e 13%”. In coda la chiusura di scuole e università che hanno contribuito ad un calo del 7% e quelle di musei, teatri ed eventi culturali a cui corrisponderebbe una riduzione del 3%.
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