Sta facendo molto discutere la statua della “Spigolatrice di Sapri” inaugurata questo sabato a Sapri, in provincia di Salerno. Realizzata dall’artista locale Emanuele Stifano, la scultura è dedicata all’omonima poesia di Luigi Mercatini, la cui protagonista è una donna che lascia il lavoro per unirsi al tentativo di insurrezione antiborbonica organizzata dal patriota Carlo Pisacane nel 1857.
Invece che vestirla con i consueti abiti larghi tipici delle contadine di metà dell’Ottocento, l’artista ha scelto un vestito molto più aderente che mette in evidenza le sue forme. Come spiega Il Post, l’opera è stata accusata di sessualizzare la protagonista ed è stata molto criticata sui social network e da molti politici.
Il sindaco di Sapri, Antonio Gentile, ha risposto che è “oltremodo violento, a tratti sessista e offensivo per la nostra comunità da sempre impegnata contro tutte le violenze di genere”. Anche l’autore della scultura ha voluto commentare le polemiche: “Quando realizzo una scultura tendo sempre a coprire il meno possibile il corpo umano, a prescindere dal sesso” – ha detto Emanuele Stifano – “Nel caso della Spigolatrice, poiché andava posizionata sul lungomare, ho “approfittato” della brezza marina che la investe per dare movimento alla lunga gonna, e mettere così in evidenza il corpo. Questo per sottolineare una anatomia che non doveva essere un’istantanea fedele di una contadina dell’800, bensì rappresentare un ideale di donna, evocarne la fierezza, il risveglio di una coscienza, il tutto in un attimo di grande pathos”.
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