Dopo il rincaro di elettricità e gas, potrebbe esserci anche quello del canone Rai. È quanto è emerso dalle ultime dichiarazioni dell’ad Rai Carlo Fuortes. Come spiega Dagospia, secondo Fuortes il canone “è sicuramente incongruo”, soprattutto se confrontato con quello di altri paesi europei.
A questo si aggiunge il fatto che parte degli introiti vanno a finanziare il Fondo per l’editoria. “Alla Rai arriva solo l’86% del canone, mentre negli altri paesi europei i gestori ricevono tra il 96% e 98% del canone, che è anche più alto”. – ha spiegato l’ad Rai – “Se si riportasse l’Italia al livello degli altri paesi europei, la Rai avrebbe 200milioni di euro in più da investire”.
Al momento pare che la proposta non sia quella di aumentare il canone ma chiedere di evitare l’uscita di questi fondi, strategia sulla quale, ovviamente, la Federazione Italiana Editori Giornali non è d’accordo. L’altra idea di Fuortes sarebbe quella di far pagare il canone anche a chi non ha la tv a casa, dal momento che ormai i programmi Rai sono fruibili anche su tablet, smartphone e pc.
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