C’è grande mobilitazione da parte di tutto il mondo per aiutare le popolazioni che stanno affrontando la guerra in Ucraina.
Ma oltre agli aiuti concreti, alle raccolte fondi o alle iniziative benefiche, c’è un mezzo inaspettato che il popolo del web sta utilizzando per sostenere il popolo ucraino: una enorme quantità di prenotazioni degli alloggi Airbnb di Kiev e di tutto il Paese. Non per soggiornarci, ovviamente, né per un viaggio organizzato last minute, ma semplicemente per inviare denaro alla popolazione sotto i bombardamenti russi.
Brian Chesky, Ceo di Airbnb, ha anche reso noti i numeri di questa bellissima e spontanea iniziativa: “In 48 ore sono state prenotate 61,406 notti in Ucraina. Sono 1,9 milioni di dollari che arrivano alle persone in difficoltà.” E il suo profilo Twitter è un enorme raccoglitore di tantissimi messaggi di speranza.
In 48 hours, 61,406 nights have been booked in Ukraine. That's $1.9M going to Hosts in need
— Brian Chesky 🇺🇦 (@bchesky) March 4, 2022
Such a cool idea from our community. Thank you https://t.co/MEitgKB5Eo
Oltre al sostegno economico, c’è quello morale: attraverso Airbnb si può anche messaggiare con gli host ucraini. Una di loro hanno scritto: “Non me l’aspettavo, sono scioccata”, quando voleva spiegare che non poteva accettare la richiesta di prenotazione.
Un altro host ha risposto: “Siamo seduti in cantina, abbiamo internet molto debole e non posso rispondere propriamente, siamo molto grati per le vostre parole e il vostro supporto. Quando tutto sarà finito vi aspettiamo a Kharkov! Daremo tutti i soldi donati ai volontari della città.”
Another way people are supporting Ukraine Hosts: booking Experiences they aren't going to do. All fees are waived pic.twitter.com/UllbqkRYYU
— Brian Chesky 🇺🇦 (@bchesky) March 8, 2022
La società Airbnb già nei giorni scorsi si era attivata anche per offrire alloggi gratuiti (oltre 100.000) per tutti i profughi in arrivo nei Paesi limitrofi all’Ucraina, tra cui Polonia, Ungheria, Romania e anche in Italia. Con la raccolta fondi lanciata attraverso la sua Fondazione Airbnb.org, si possono offrire alloggi gratuiti anche se non si è host su Airbnb: si può aprire la propria casa per accogliere e ospitare gente che fugge dalla guerra e dalle catastrofi.
In più, proprio per incentivare l’invio di denaro prenotando “a vuoto” le location in Ucraina, Airbnb ha deciso di eliminare tutte le tasse dalle prenotazioni effettuate sul loro sito per gli host ucraini.
Immagine di copertina: LaPresse