Il governo ha presentato ufficialmente il nuovo decreto che andrà a sostituire quello in scadenza il 6 aprile e che durerà fino al prossimo 30 aprile. Saranno previste solo le fasce arancioni e rosse. Come riporta Il Corriere, la novità più importante riguarda bar e ristoranti, sui quali si intravedono possibili riaperture. Al momento non sono state indicate date precise ma si ipotizza che tra due settimane, quindi a partire dal 20 aprile, ci sarà una rivalutazione delle misure di sicurezza relative alle aperture a pranzo. Per ora continuerà ad essere possibile l’asporto e consegna a domicilio, per i bar sarà consentito fino alle 10, mentre ristoranti, enoteche e vinerie potranno farlo fino alle 22.
Gli spostamenti fuori dalle regioni non sono consentiti a meno che non ci “siano comprovate esigenze lavorative o da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”. Tra i motivi di necessità è stato chiarito che c’è anche l’assistenza a un parente malato e non autosufficiente, ma solo per la persona che deve occuparsene.
Le visite ai parenti e amici saranno possibili solo in zona arancione: “é consentito, in ambito comunale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le 5 e le 22, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la responsabilità genitoriale e alle persone con disabilità o non autosufficienti conviventi”.
Per le scuole di tutta Italia dovranno tornare in presenza fino alla prima media. I governatori delle regioni non potranno opporsi a meno che non si verifichino situazioni di particolare gravità. Nelle zone arancioni “il secondo e terzo anno della scuola secondaria di primo grado si svolgono integralmente in presenza e le secondarie di secondo grado garantiscono l’attività in presenza dal 50 al 75%”.
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