La mamma aveva deciso di raggiungere la nonna materna in Italia per scappare alla guerra e, pochi giorni dopo il suo arrivo in Lombardia, ha dato alla luce la piccola Nikole, la prima bimba rifugiata in Italia dopo l’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe.
La donna di 31 anni viveva a Ternopil, città a ovest della nazione, assieme al compagno e alla figlia di 8 anni; quando, il 24 febbraio, è stata annunciata l’invasione russa, l’uomo ha deciso di accompagnare la donna al nono mese di gravidanza e la figlia al confine con la Polonia, giungendo alla frontiera dopo un lungo viaggio di 3 ore con oltre 15 chilometri di coda. Qui l’uomo è stato reclutato, come tutti gli uomini di nazionalità ucraina, e lei è poi riuscita a superare la frontiera polacca e raggiungere l’Italia. Ad attenderle a Udine c’era la mamma di lei, che da tempo vive in Lombardia.
Dopo qualche ora di riposo, il 28 febbraio è iniziato il travaglio e la donna è stata ricoverata all’ospedale di Rho, dove, alle 00:43 del 1° marzo 2022 ha dato alla luce la sua secondogenita Nikole.
Il papà, rimasto in patria a combattere, ha potuto conoscere per ora virtualmente la figlia attraverso lo schermo di uno smartphone, con la speranza di poterla abbracciare prestissimo.
Immagine di copertina: Attilio Fontana, via Facebook