La Professional Audio Manufacturers Alliance (Pama), l’associazione che in America rappresenta molte delle più importanti aziende che lavorano nel settore dell’audio, ha recentemente inviato un sondaggio a tutti i suoi associati per avere un parere su alcune parole usate da moltissimi anni ma che oggi potrebbero risultare “obsolete e identificate come sempre più scoraggianti rispetto allo spirito di inclusione”.
Come spiega Il Corriere, termini come “maschio” e “femmina” usati per distinguere le caratteristiche dei jack ora potrebbero essere messi in discussione. Anche “master” e “slave” (ovvero “padrone” e “schiavo”) comunemente usati, nel caso di uno o più hardware collegati tra loro, per definire quale abbia il ruolo predominante sugli altri. Una possibile proposta potrebbe essere quella di utilizzare “spina” e “presa” al posto dei generi, o “primario” e “secondario” lanciando così un messaggio anti-razzista.
Così ha spiegato il presidente del consiglio di amministrazione Karam Kaul: “L’intento dei membri di Pama è quello di raccomandare l’adozione di una struttura all’interno delle loro organizzazioni per l’implementazione di una terminologia univoca in tutto il settore, in uno. È questione di rispetto reciproco”. Molte le aziende che si sono dette d’accordo con l’operazione.“Spesso sono i piccoli passi che ci portano ai nostri obiettivi” – ha detto Dawn Birr di Sennheiser – “Ci auguriamo quindi che, intraprendendo queste azioni, possiamo iniziare a realizzare cambiamenti significativi nel tempo”.
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