Chiara Ferragni si appresta a chiudere il contenzioso sulle uova pasquali. Dopo le indiscrezioni pubblicate da Il Messaggero ieri, poche ore fa è stata la stessa Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato a diffondere un comunicato stampa dove si comunica la chiusura dell’istruttoria aperta lo scorso gennaio dedicata alle ormai note uova di Pasqua “griffate Ferragni”.
Come ricorderete, l’AGCM ritenne opportuno analizzare i modi in cui l’iniziativa a favore dell’impresa sociale “I Bambini delle Fate” era stata comunicata e se questi avessero indotto i consumatori a pensare che, acquistando le uova, avrebbero contribuito attivamente alla causa benefica. L’Autorità ha valutato positivamente gli impegni presi dalla Cerealitalia, società produttrice delle uova e titolare del marchio “Dolci Preziosi”, e le società riconducibili a Chiara Ferragni. Così si legge nel comunicato:
“Tutte le società parti del procedimento hanno presentato impegni che sono stati valutati positivamente e resi vincolanti nei loro confronti dall’Antitrust. L’impegno più rilevante prevede che siano devoluti a “I Bambini delle Fate”, nell’arco di tre esercizi finanziari, almeno 1,3 milioni (ovvero il 5% dei rispettivi utili distribuibili, con un minimo complessivo di 1,2 milioni per il triennio, da parte delle società Fenice e TBS; 100.000 euro da parte di Cerealitalia). Si tratta di una misura idonea a ristorare i consumatori che, acquistando il prodotto, volevano fornire un contributo economico a “I Bambini delle Fate”.
Le società si sono inoltre impegnate a separare in modo netto e permanente le attività con finalità commerciali da quelle con finalità benefiche. L’AGCM verificherà anche che le società seguano correttamente tutti gli impegni, in caso contrario l’istruttoria verrà riaperta e si potrà applicare “una sanzione amministrativa pecuniaria fino a 10.000.000 di euro”.
Poche ore fa l’imprenditrice ha pubblicato alcuni video nelle sue storie di Instagram con i quali ha commentato la decisione dell’Antitrust:
“Il primo impegno consiste in un contributo economico volontario, che è una donazione e non una sanzione…”
— Il Signor Esse (@ilsigesse) July 5, 2024
Questo si chiama “patteggiamento” cioè si impegna a pagare soldi per evitare la condanna. Non è beneficenza, non ci cascate!#influcirco #chiaraferragni #antritrust pic.twitter.com/e4Nx0TJ37x
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