L’infanzia di Drew Barrymore è stata a dir poco complicata. Suo padre John Barrymore aveva problemi di alcolismo e la piccola Drew, fin dalla più tenera età, ha iniziato ad avere comportamenti devianti. A soli 10 anni faceva già uso di marijuana e a 12 iniziò a sniffare cocaina. Fu costretta a intraprendere un percorso di riabilitazione e riuscì a disintossicarsi quando aveva 13 anni.
In questo periodo buio, però, c’è stata una persona che ha fatto di tutto per aiutarla: Steven Spielberg. In un’intervista a Vulture Drew Barrymore ha ricordato di quando ha recitato in “E.T. l’extra-terrestre” e ha definito Spielberg come “l’unica persona nella mia vita che sia mai stata una figura paterna”.
Ha anche raccontato di avergli chiesto di essere adottata. Il regista non se la sentì, ma accettò di diventare il suo padrino. Durante le riprese del film, ogni weekend Drew viveva nella casa del regista. Lui le aveva anche regalato un gatto che lei aveva chiamato Gertie, in onore del suo personaggio in “E.T.”
Ecco come Steven Spielberg ha ricordato quel periodo:
“Rimaneva sveglia oltre l’ora di andare a letto, andava in posti di cui avrebbe dovuto solo sentire parlare e viveva una vita in tenera età che credo l’abbia privata della sua infanzia. Eppure mi sentivo molto impotente perché non ero suo padre. Potevo solo essere una specie di consigliere per lei”
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