Negli anni ’80, la Riserva Naturale Regionale del Lago di Cornino, situata in Friuli-Venezia Giulia, ha avviato un ambizioso progetto per reintrodurre e proteggere il grifone (Gyps fulvus), un avvoltoio a rischio di estinzione.
Cornino: la rinascita dei grifoni, simbolo di un ecosistema in equilibrio
Oggi, grazie a decenni di impegno e collaborazione internazionale, la riserva ospita oltre 90 coppie nidificanti e ha visto la nascita di circa 60 giovani esemplari nel 2023. Durante l’inverno, più di 200 grifoni stanziali popolano l’area, e in alcune occasioni sono stati osservati fino a 400 individui in volo simultaneamente.
Il successo del “Progetto Grifone” è il risultato della collaborazione tra la Riserva di Cornino, la Cooperativa Pavees, il Parco Natura Viva e altri partner europei. Le attività includono il monitoraggio tramite radio-collari, la gestione di un carnaio per l’alimentazione controllata e la marcatura degli esemplari per studiarne i movimenti. Questi sforzi hanno trasformato la riserva nella colonia di grifoni più grande e attiva d’Italia, attirando anche esemplari provenienti da Croazia, Spagna, Francia e Israele.
I grifoni svolgono un ruolo ecologico fondamentale: nutrendosi di carcasse, prevengono la diffusione di malattie e contribuiscono al ciclo naturale della decomposizione. La loro presenza è quindi essenziale non solo per l’equilibrio dell’ecosistema, ma anche per la salute pubblica.
Nonostante le sfide, come la riduzione del numero di nati nel 2024 a causa di restrizioni alimentari legate alla peste suina, la colonia ha dimostrato resilienza, mantenendo la sua integrità grazie alla capacità dei grifoni di adattarsi e cercare nuove fonti di cibo.
La Riserva del Lago di Cornino rappresenta un esempio virtuoso di conservazione della biodiversità, dimostrando come l’impegno a lungo termine e la cooperazione internazionale possano invertire il declino di specie minacciate, con benefici tangibili per l’intero ecosistema e per l’uomo.
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