In questi giorni si sta parlando molto di inquinamento a seguito dei livelli di PM10 registrati nella giornata di domenica 18 febbraio. Una situazione che ha coinvolto le aree della Pianura Padana, nello specifico le Province di Milano, Monza, Como, Bergamo, Brescia, Mantova, Cremona, Lodi e Pavia.
Per cercare di tamponare questa situazione, da oggi, sono attive delle misure in contrasto all’inquinamento.
Le misure anti-inquinamento: come funzionano
Da oggi, martedì 20 febbraio, verranno attuate le misure di primo livello che prevedono:
- Il divieto di combustioni e di accensione di fuochi all’aperto.
- Limitazione alla circolazione, nelle città con oltre trentamila abitanti, nella fascia 07:30-19:30 per i veicoli Euro 0 e 1 di qualsiasi alimentazione e per i veicoli Euro 2, 3 e 4 a gasolio.
- Nel fine settimana le limitazioni di cui sopra si applicano anche agli Euro 4 diesel commerciali e agli Euro 0 e 1 alimentati a metano e Gpl.
- Divieto di tenere le temperature superiori a 19 gradi in abitazioni ed esercizi commerciali. Inoltre, divieto di utilizzare generatori a legna per il riscaldamento domestico in caso di presenza di impianto alternativo.
- Vietato, infine, spargere nei campi gli effluenti di allevamento.
Perché la Pianura Padana è così inquinata?
La Pianura Padana è soggetta ad inquinamento a causa di differenti fattori, quali:
- La posizione: circondata dalle montagne, senza venti favorevoli, è soggetta all’accumularsi delle polveri sottili.
- La densità abitativa: l’alta densità abitativa consegue un uso elevato del riscaldamento, uno dei fattori che innalzano l’inquinamento.
- Le attività agricole e industriali: queste sono il secondo fattore più impattante che determina l’aumento dell’inquinamento.
Secondo una ricerca dell’Unità investigativa di Greenpeace Italia in collaborazione con ISPRA il 54% delle polveri sottili respirate in Lombardia dipenderebbe proprio da riscaldamento domestico e allevamenti intensivi.
Foto di Simone Daino su Unsplash