In Spagna, è stato introdotto un cambiamento storico con la nuova Legge di Protezione Animale, che vieta la vendita di cani, gatti e furetti nei negozi. Questo provvedimento, che fa parte di un ampio pacchetto di riforme a tutela del benessere animale, mira a combattere il commercio illecito di animali, spesso legato a fenomeni come il traffico di cuccioli e l’allevamento intensivo. D’ora in poi, questi animali potranno essere acquistati solo da allevatori registrati o adottati tramite rifugi.
Meno vendite per più adozioni: come funziona la legge spagnola
La legge, entrata in vigore il 29 settembre 2024, impone inoltre la sterilizzazione obbligatoria per evitare cucciolate indesiderate, regola la riproduzione e limita l’uso degli animali nei circhi. Inoltre, introduce un registro statale per monitorare coloro a cui è stato vietato detenere animali.
Questo passo avanti è visto come una risposta necessaria per contrastare i numerosi abbandoni, che in Spagna ammontano a circa 300.000 casi l’anno, con una parte di questi animali destinati all’abbattimento nei rifugi.
Questa normativa segue una tendenza internazionale, già adottata in Paesi come la Francia e alcune regioni degli Stati Uniti, dove l’attenzione si concentra sul promuovere l’adozione di animali abbandonati e ridurre la vendita commerciale di cuccioli, proteggendo così il loro benessere.
Tuttavia, la legge ha generato anche dibattiti e critiche, soprattutto per l’esclusione di altre specie animali, come i tori usati nelle corride o gli animali da pelliccia.
Inoltre, la legge prevede che gli animali domestici non possano più essere esposti in vetrine nei negozi, e chi desidera adottare un cane dovrà seguire un corso obbligatorio per imparare a gestirlo correttamente. Questi cambiamenti riflettono una crescente sensibilità verso i diritti degli animali in Europa e potrebbero rappresentare un modello per altri Paesi.
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