Il 2024 segna una svolta storica: secondo numerosi report, per la prima volta le emissioni di CO2 legate all’energia potrebbero aver raggiunto il loro picco e iniziare a calare. Il calo è alimentato principalmente dalla crescita massiccia del solare fotovoltaico, dai veicoli elettrici e dal continuo calo dei costi delle batterie. La Cina ha giocato un ruolo chiave, rappresentando il 58% delle nuove installazioni solari a livello globale nel 2023, spingendo verso una riduzione delle emissioni nonostante rimanga il principale consumatore di carbone al mondo.
Il mondo, però, è ancora lontano dall’Accordo di Parigi
Tuttavia, nonostante questo successo, il mondo è ancora lontano dal rispettare i limiti fissati dall’Accordo di Parigi. Gli scenari più recenti indicano che, se non si agisce rapidamente, entro il 2100 il riscaldamento globale potrebbe superare i 2,2°C, ben oltre il limite di sicurezza di 1,5°C.
La decarbonizzazione procede a velocità diverse nei vari settori: mentre l’elettrificazione avanza in modo deciso nei trasporti e nella produzione di energia, i settori cosiddetti “hard-to-abate” (aviazione, trasporto marittimo, industria pesante) presentano sfide più complesse, richiedendo tecnologie ancora in fase di sviluppo come l’idrogeno verde e la cattura e stoccaggio del carbonio.
Entro il 2050, le emissioni globali dovrebbero ridursi di circa il 50% rispetto ai livelli attuali, ma le proiezioni suggeriscono che questo calo potrebbe avvenire troppo lentamente. Il settore dell’energia eolica, ad esempio, dovrebbe contribuire in modo significativo alla riduzione delle emissioni, ma sta incontrando ostacoli che ne rallentano la crescita.
Per accelerare questa transizione, sarà cruciale implementare politiche globali come il carbon pricing e investire in tecnologie emergenti per la decarbonizzazione, riducendo anche le disuguaglianze economiche che l’attuale crisi climatica potrebbe esacerbare.
In sintesi, sebbene il 2024 rappresenti un passo avanti significativo, l’obiettivo di contenere l’aumento delle temperature globali entro i limiti stabiliti richiede azioni ancora più decise e coordinate a livello globale.
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