MONITORARE IL VESUVIO SENSORI PER CONTROLLARNE L’ATTIVITA’ – VULCANO
Il Vesuvio è un vulcano attivo e allo scopo di monitorarne l’attività e prevedere eventuali eruzioni è tenuto sotto stretta osservazione dai vulcanologi dell’Osservatorio vesuviano con una rete di “tiltmetri” in via di potenziamento. Sensori di superficie o di profondità, capaci di registrare i più piccoli movimenti della crosta. Giovanni Scarpato, responsabile dell’Unità di monitoraggio geofisico dell Osservatorio:
“Lo stiamo potenziando anche con sistemi basati su Gps”.
Per la prima volta è stato possibile filmare la delicata fase di posizionamento di uno di questi sensori, costruiti negli Stati Uniti, ciascuno del valore di circa 15mila euro.
GIAPPONE NELLO SPAZIO -CON LA SONDA HAYABUSA-2 SCIENZA
Dopo alcuni rinvii dovuti al maltempo, il Giappone ha lanciato con successo il razzo H-2A con a bordo la sonda Hayabusa-2, alimentata da un nuovo motore a propulsione ionica e diretta verso l’asteroide 1999 Ju3 che incontrerà nel 2018. Si tratta di un impresa molto ambiziosa per la Jaxa, l’ente spaziale nipponico. Hayabusa-2, infatti, non solo raggiungerà l’asteroide ma lancerà anche un piccolo lander, il Mascot e tre mini rover Minerva per studiarne la composizione alla ricerca di eventuali tracce di acqua, ghiaccio o materie organiche. La sonda ripartirà per far rientro sulla Terra alla fine del 2020.
ECCO NAO, A FORMA DI BAMBINO ANCHE COME COMPAGNO DI SCUOLA – ROBOT
Suona, prende oggetti e gioca a calcio. Grazie a sensori ad ultrasuoni nel torace rileva ostacoli e al posto degli occhi ha due fotocamere. E’ Nao, il robot a forma di bambino, ideato e prodotto dalla francese Aldebaran Robotics. Il robot, già sul mercato con un costo di circa cinquemila euro, sa anche esprimere emozioni e può diventare un importante compagno di scuola in particolare per ragazzi con handicap.
AFRICA TECNOLOGICA SPOPOLA L’APP “MATATU” – INNOVAZIONE
L’Africa orientale vive un boom tecnologico. Jasper Onono è uno dei suoi giovani talenti. Deve il suo successo a “Matatu”, un app per smartphone ispirata a un gioco di carte popolare in Uganda.
“Matatu è il gioco più popolare in Uganda, spiega. L’idea ci è venuta a una conferenza nel campus. Ci siamo chiesti: ‘Perché non avere Matatu sui telefonini? Siamo capaci di creare un app dedicata?'”.
Nel 2011 grazie al concorso Google’s Android, Google apre le porte a Matatu che si espande inarrestabile. È il segnale dell’apertura di grandi opportunità.