La regina del pop Britney Spears ha scelto la sera di Natale per condividere un lungo e doloroso sfogo sui social, nel quale ha raccontato i traumi che ancora oggi le impediscono di tornare a esibirsi. Un post accorato, poi rimosso, in cui l’artista ha spiegato i motivi delle sue difficoltà, puntando il dito contro le persone che, in passato, le hanno inflitto sofferenze fisiche e psicologiche.
Lo sfogo della popstar è arrivato anche come risposta a chi critica i suoi video di danza pubblicati sui social, spesso oggetto di scherno. Britney, però, non si è lasciata intimidire, difendendo il suo modo di esprimersi: “Se non vi piace che io balli, allora andate a quel paese.”
Il peso di un passato doloroso
Nel suo messaggio, Britney ha rivelato dettagli inediti sulle conseguenze di un ricovero forzato subito nel 2019, quando fu trattenuta contro la sua volontà per quattro mesi in una clinica. Durante quel periodo, la cantante ha dichiarato di essere stata sottoposta a trattamenti che hanno lasciato danni permanenti. “Ho ancora problemi ai nervi sul lato destro del corpo“, ha scritto, raccontando di come ogni mattina si svegli con un braccio rigido e immobile per un’ora.
La Spears ha attribuito parte della sua guarigione a un rabbino del Kabbalah Centre, che avrebbe giocato un ruolo fondamentale nel salvarle la vita. Tuttavia, il dolore fisico e mentale causato da quelle esperienze rimane una ferita aperta.
La mancanza del palco e dei fan
Nonostante i traumi, Britney ha confessato che le manca profondamente la sensazione di esibirsi dal vivo e il calore dei fan: “Ricordo la sensazione di essere una superdonna sul palco. Un personaggio tosto come Beyoncé, anche se in realtà sono estremamente timida e sensibile.” Tuttavia, per ora, il ritorno sotto i riflettori non è nei suoi piani: “Mi hanno fatto sentire come se valessi meno di niente, mi hanno rovinata.“
Già all’inizio di quest’anno, la popstar aveva smentito le voci di un ritorno imminente e pare che da allora la sua intenzione non sia ancora cambiata.
Foto: LaPresse.
