Damiano David ha cambiato molto la sua vita negli ultimi anni; dalla pausa con i Måneskin verso una carriera da solista che gli sta dando grandi soddisfazioni (con “Born With a Broken Heart” prima e “Silverlines” dopo, alla rottura con Giorgia Soleri per ritrovare poi l’amore con Dove Cameron, fino alla decisione di lasciare l’Italia per gli Stati Uniti, a Los Angeles. Di tutto questo ne ha parlato in una lunga intervista a Vogue, dove ha raccontato le sue paure, le nuove sfide e molto altro.
Damiano David: “All’inizio, è stato davvero spaventoso”
Damiano David, intervistato dal premio Pulitzer Andrew Sean Greer, ha parlato della sua nuova vita a Los Angeles, la città in cui ha dato vita al suo primo album da solista e dove ha progettato il tour mondiale presto in partenza.
“All’inizio, è stato davvero spaventoso. È stato uno choc culturale. Ed è stato difficile trovare il mio posto in quella città. – ha confessato – Non ci sono bar o locali con posti a sedere all’esterno, né piazze dove la gente si ritrova. È una città in cui non si cammina, mentre a Roma non si fa altro…anche perché ci vuole del coraggio per muoversi in auto. Los Angeles, a volte, sembra un deserto, ti fa sentire un po’ solo”.
“Non avevo un background e, in pratica, potevo essere chiunque volessi. Perché nessuno mi conosceva. E questo mi ha permesso di mettere da parte tutto quello che avevo fatto fino a quel momento e di costruire il mio ambiente da zero: nuova gente, nuovi posti, nuovi musicisti, nuovi autori. E, naturalmente, questo mi è stato di grande ispirazione”. Ha raccontato.
Poi ha raccontato dei suoi incontri, con i grandi della musica oltreoceano:
“Ho avuto la fortuna di incontrare persone immense, a volte di lavorare con loro, e le migliori sono quelle più tranquille. Bon Jovi è la persona più tranquilla in assoluto, ma lo sono anche Labrinth, Bruce Springsteen, Mick Jagger…Poi ci sono persone che sono sì grandi, non altrettanto grandi, ma che non sono affatto tranquille. Vogliono avere questa aura che è… finta, è una maschera. Si tratta di insicurezza, di non avere piena fiducia nella propria carriera”.
Poi si è aperto alle sue paure: “Cadere nelle trappole. Ce ne sono così tante. Credo che il segreto, in questo lavoro, sia la coerenza. So chi sono come artista e, se questo album fa flop, non sarà un verdetto sul mio talento: significherà solo che era il momento sbagliato. Farò un altro album, che un giorno funzionerà, perché so di essere in grado di farlo. Quindi, sì, direi che ho paura di cadere nella trappola della produzione in serie e della fama. Perché l’ho fatto, mi è successo. Ne ero ossessionato, tre anni fa”.
E sulla pausa dal gruppo? “È tutto ok. Siamo amici come prima. È una pausa, è un Erasmus”.
Intanto i e le fan attendono l’inizio del tour mondiale che partirà l’11 settembre 2025 da Varsavia, con oltre trenta date tra Europa, Australia, Nord America, Sud America e Asia e due tappe in Italia: il 7 ottobre all’Unipol Forum di Milano e l’11 ottobre al Palazzo dello Sport di Roma.
Foto: Instagram.