Alex Britti, cantautore, compositore e chitarrista, ha deciso di dire la sua sull’uso dell’auto-tune da parte di alcuni cantanti. Il cantautore, famoso per brani come “La Vasca” e “7000 caffè” non si è tirato indietro quando, al programma Rai2 “La fisica che ci piace” condotto da Vincenzo Schettini, gli è stato chiesto un parere sull’uso di questo strumento. Vediamo che cosa ha dichiarato.
Alex Britti contro l’auto-tune: le sue parole
“Nel pop moderno, accendi l’auto-tune e in cinque minuti siamo tutti cantanti. Invece un tenore si basa solo sulla voce, se non sai cantare sei in mezzo ad una strada.” Così ha esordito Britti. “Oggi non è facile fare pop, ma c’è da dire che il pop viaggia su altri binari. Oggi soprattutto puoi anche non saper cantare e fare il cantante pop, perché viaggia su altri binari, c’è l’empatia del personaggio, il testo, quello che dici, la musica che magari somiglia a qualcosa che ti piace e ti richiama l’attenzione, quindi sono molte le componenti.”
Poi ha espresso il suo pensiero sulle nuove generazioni e il loro modo di fare musica:
“Le ultime generazioni di cantanti lavorano meno sulla cassa di risonanza, perché la cassa di risonanza di oggi è il microfono e dove è attaccato il microfono. Quando io ero ragazzino, invece, andavo a suonare e non c’era niente. C’era, quando ero fortunato una sedia. Sennò potevo portare la tracolla e stare in piedi, non c’era niente, non c’era microfono, casse, niente. C’era un teatrino vuoto, la gente in silenzio e tu se cantavi piano non ti sentiva nessuno e dovevi per forza fare cassa di risonanza’.’
Alex Britti e l’intervista “Fuori vasca”
Qualche settimana fa, in occasione della sua ultima tappa al Palasport di Roma, Alex Britti ha risposto ad alcune domande riprendendo il nostro nella vasca dell’RDS Summer Festival:
Foto: Instagram.