Se Emma Marrone decide di rispondere alle polemiche non lo fa mai a caso. Quando è necessario smorzare i toni commenta con ironia, quando invece bisogna usare parole più dure non si tira indietro nel farlo.
Questa volta era necessario rimandare al mittente delle parole che, anche se scritte senza pensarci troppo o con spirito naif, erano ugualmente molto gravi. Sotto un suo post, una hater ha voluto fare ironia sul suo peso: “Emma tra poco spacca il palco se continua così”. La cantante ha voluto condividere il commento nelle sue storie, rispondendo a tono.
“Buongiorno dal medioevo. Per la sig.ra Claudia io spacco il palco per il mio peso. Togliete i social a sta gente di merda”
Quello del body shaming è un tema molto importante ma troppo spesso viene minimizzato confondendolo per sarcasmo o con l’ironia. Non si tratta semplicemente di una “battuta infelice” scritta con leggerezza, prendere in giro una persona per il suo aspetto fisico può toccare nervi scoperti e aspetti emotivi decisamente profondi.
Non è la prima volta che Emma parla di body shaming
Non è la prima volta che Emma deve sopportare critiche di questo tipo. Vi ricorderete quando Davide Maggio criticò il suo outfit di Sanremo. “Se hai le gambe importanti devi evitare di mettere le calze a rete”, aveva scritto. Anche in quel caso aveva riposto facendo notare chiaramente come, oggi, questi siano atteggiamenti retrogradi che non possono essere più tollerati.
“Buongiorno a tutti dal Medioevo, il body shaming con il linguaggio politically correct, non so se è più imbarazzate o noioso”. Mi rivolgo soprattutto alle ragazze, a quelle giovanissime: evitate di ascoltare o leggere commenti del genere. Il vostro corpo è perfetto così com’è, dovete amarlo e rispettarlo e soprattutto dovete vestirvi come vi pare, sia che abbiate gambe importanti o meno. Anzi, con le calze a rete abbinate anche una minigonna e mostratele queste gambe importanti. E questo mi fa rendere conto che la mia canzone, oltre a essere bellissima, a quanto pare era necessaria a Sanremo perché è ancora necessario parlare di femminismo e di donne e del rispetto delle donne”.
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