L’Intelligenza Artificiale è sempre più parte delle nostre vite; anche se non la utilizziamo direttamente ormai la sua applicazione viene fatta in diversi ambiti anche in piccole parti dei processi di creazione.
Nel mondo della musica è stato inevitabile che venisse utilizzata, per creare nuovi sample, per supportare il processo creativo e di scrittura degli artisti. Ci sono anche diversi casi in cui è stata riprodotta la voce di cantanti per fare dei feat – come quello tra David Guetta e un Eminem ricreato – oppure per far cantare coloro che sono scomparsi – come quando Freddie Mercury “ha cantato” “Yesterday” dei Beatles con l’intelligenza artificiale. Vista la grande applicazione in questo ambito i Grammy Awards si sono mossi per regolamentare il fenomeno.
Grammy Awards: accettata la musica creata con l’AI
Harvey Mason Jr., CEO e presidente della Recording Academy, ha chiarito la questione spiegando che la musica creata con l’AI sarà accettata ai Grammy ma potranno essere candidate per la vittoria le sole canzoni che contengono creatività umana. “Un lavoro che non contenga creatività umana non è candidabile in nessuna categoria”, si legge nel nuovo regolamento.
“Il concetto è semplice: brani musicali che contengano elementi generati da intelligenza artificiale sono senz’altro candidabili ai Grammy Awards. Punto e basta”, ha detto Mason all’Associated Press. “Quello che non può succedere è che noi premiamo o nominiamo la porzione generata da AI in sé”.
Entrando nel dettaglio il presidente spiega: “Se l’intelligenza artificiale o il programma di voice modeling esegue la parte vocale principale di un brano, quest’ultimo potrebbe essere candidato in una categoria di songwriting, per esempio, ma non per una di performance, poiché l’esecuzione non sarebbe umana, spiega. “Per converso, se una canzone è cantata interamente da un essere umano ma l’intelligenza artificiale ha scritto il testo o la musica, essa non potrebbe essere candidabile in una categoria di composizione o songwriting”.
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