L’edizione 2022 dell’Eurovision è finalmente iniziata. La prima semifinale del contest ha raccolto ottimi risultati, convincendo 5.507.000 spettatori pari al 27% di share. Come ogni festival che si rispetti, però, non potevano mancare le polemiche.
I tre conduttori – Alessandro Cattelan, Laura Pausini e Mika – sono finiti al centro di molte critiche per via del tributo dedicato a Raffaella Carrà fatto durante la trasmissione. Era stata proprio la Pausini a ricordare quanto fosse doveroso ricordarla ma, il risultato, non ha soddisfatto i telespettatori.
L’omaggio a Raffaela di questa sera ha lasciato l’amaro in bocca. Un minuto? Forse! Meritava di più ,molto di più! #RaffaellaCarra #Eurovision pic.twitter.com/WTBrrX2HZ5
— Patty2710 (@patty2710R) May 11, 2022
Come spiega il Corriere, in tanti non hanno sopportato che il momento del tributo non fosse durato abbastanza – 28 secondi per l’esattezza – pochissimo per un personaggio così importante. “Raffaella Carrà non può essere liquidata con un ritornello di pochi secondi” – ha scritto un utente su Twitter – “Lei, che tanto ha sponsorizzato l’Eurovision anche quando non era il fenomeno di massa che è diventato oggi, meritava un po’ di rispetto in più! Tranquilla Raffa, per noi sei a Torino”. “Un ritornello non è un omaggio per lei. Meritava un po’ di più… Raffa. Sono arrabbiatissimo”, scrive un altro.
L'omaggio più triste che mai mente umana abbia concepito. Mai. Nella storia del mondo. #RaffaellaCarrà #Esc2022 pic.twitter.com/RjX6vvilpu
— Giorgia Iovane (@gjoja) May 10, 2022
Questi sono solo alcuni dei tantissimi messaggi indignati pubblicati sui social nelle ultime ore. Va detto che i conduttori avevano già fatto intuire che non ci sarebbe stato molto tempo a disposizione. “Avevo proposto un tributo alla più grande di tutte” – aveva detto Laura Pausini nella prima conferenza stampa dell’Eurovision – “Purtroppo abbiamo un programma da seguire, l’Eurovision non è come Sanremo, dove puoi costruire una lista di cose da fare. Qui ci sono regole molto rigorose e ripetute anno dopo anno, non abbiamo molto tempo a disposizione. È tuttavia impossibile non menzionarla: lei è per me, per l’Italia, per la Spagna e per tanti altri Paesi in Europa, un’icona.”
Per quanto tutti oggi se la stiano prendendo con i conduttori, è chiaro che non sia stata una loro responsabilità. La prima semifinale ha proceduto con passo spedito, infilando un’esibizione dietro l’altra e concedendo pochissimi secondi agli altri tipi di interventi. È molto probabile che non sarebbe stato possibile dedicare più tempo, anche ad un’icona, indimenticata e indimenticabile, come Raffaella Carrà.
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