Ormai i giornalisti l’avevano già ribattezzato il “collana-gate” dopo che Tony Effe, durante una delle interviste rilasciate dopo la sua esibizione, si era sfogato contro lo staff del festival che gli ha impedito di indossare la vistosa collana che aveva al collo.
In mattinata anche Noemi ha svelato di aver dovuto togliere all’ultimo momento dei gioielli. La cantante aveva ipotizzato che, nel suo caso, il motivo potesse essere legato al fatto che la tipologia di serpenti che indossava fosse facilmente riconducibile al brand che li aveva prodotti. “Il serpente ha un senso perché è il marchio di riconoscimento, ma una catena, dai…”, aveva concluso.
La Rai ha preferito chiarire subito la questione ed evitare ulteriori polemiche. Nella conferenza stampa di oggi, Marcello Ciannamea, direttore Intrattenimento Prime Time Rai, è intervenuto spiegando che il regolamento del festival vieta agli artisti in gara, così come agli ospiti, di associare la propria immagine a marchi e loghi.
La Rai ha preso atto del disappunto di Tony Effe, ma era necessario evitare casi di pubblicità occulta. Ciannamea ha spiegato che ci sono oggetti più o meno riconoscibili al pubblico e si cerca di evitare l’esposizione di un brand. Ecco la sua spiegazione:
“Per far rispettare la normativa, il controllo viene fatto da una serie di funzionari prima che gli artisti salgano sul palco. Il discrimine per togliere un oggetto è la riconoscibilità del prodotto.”
Il caso John Travolta
Per quanto sia stato esplicitato chiaramente, il pensiero dei giornalisti è tornato subito al noto caso di John Travolta, le cui scarpe non erano state coperte a dovere e che erano costate alla Rai una sanzione di oltre 200.000 euro.
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