Paolo Palumbo ha 22 anni, è un rapper sardo, ed è affetto da Sla. Ieri sera è salito sul palco dell’Ariston e ha emozionato tutto il pubblico della settantesima edizione del Festival di Sanremo. Amadeus l’ha presentato come super ospite della seconda serata, dandogli la possibilità non solo di esibirsi con la canzone proposta per questa edizione del Festival, ma di diffondere un messaggio di vita, rivolto a tutti.
Paolo per via della sua condizione di salute non può muoversi, questo però non gli ha impedito di presentarsi a Sanremo per cantare le sue parole e la sua musica. Sul palco, accanto a lui c’erano il rapper Kumalibre e il cantautore Andrea Cutri che ha diretto l’orchestra.
Paolo Palumbo ha interpretato il suo brano «Io sono Paolo» attraverso il comunicatore verbale, emozionando ogni singolo spettatore in sala e a casa. Oltre le parole della sua canzone Paolo ha voluto condividere un altro messaggio, raccontando la sua storia personale. Il suo, un inno alla vita è stato un invito per ognuno a godere a pieno della vita e delle sue gioie.
Provate a immaginare che la vostra quotidianità sia improvvisamente stravolta. In Italia siamo oltre seimila ad aver fatto degli accertamenti che ci hanno catapultato in un mondo ignoto – ha detto -. Mio fratello ha lasciato tutto per prendersi cura di me, grazie a lui le mie paure e le mie incertezze sono scomparse. Rosario e la mia splendida famiglia mi hanno insegnato la forza, che non pensavo nemmeno di avere. La mia non è la storia di un ragazzo sfortunato ma di un ragazzo che non si è arreso