On-air con Anna Pettinelli e Sergio Friscia, il professor Guido Saraceni ci ha parlato dell’esame di maturità (tenendo anche a specificare alla domanda di Anna, di non essere mai stato il primo della classe e di esser stato promosso con 57/60 grazie alla prova di inglese al tema).
Il prof. ha fatto un punto su quello che è l’esame di stato:
“L’esame di maturità, ora esame di stato, è un passaggio importante nella vita dei ragazzi. A me piace citare una frase di Plutarco, che diceva: “gli studenti non sono vasi da riempire, ma fuochi da accendere”. Credo che noi docenti abbiamo il compito di accendere questi fuochi nella maniera corretta e di spiegare agli studenti che questo esame di stato non definirà la loro felicità futura, la loro capacità di andare bene all’università o avere successo nella vita. Non devono prenderlo in maniera drammatica (ad esempio i latini traducevano il termine “esame scolastico con il termine “periculum”: diciamo ai nostri ragazzi che non è il caso di esagerare per questa prova; è un momento importante, di snodo, di passaggio, però questo esame definisce come avete lavorato in questi 5 anni, se siete in grado di far capire agli altri se avete studiato, quindi come comunicato, e se siete in grado di ragionare sotto stress. Per tutto il resto, sarete degni di essere amati, anche se le cose dovessero andare male, potrete avere ottimi voti all’università, potrete diventare persone di successo. Ricordatevi sempre: gli esami si affrontano con lo stesso modo dei lupi di mare nei confronti dell’oceano: rispetto, ma nessuna paura.”
La nostra Anna ha però poi controbattuto: in quei giorni ti senti annientato se fai un errore nell’esame, e il nostro Sergio ha a sua volta detto la sua, citando un episodio della sua professoressa di matematica, che poi gli ha fatto i complimenti per uno spettacolo, ricevendo così la sua rivincita.
Gli esami non finiscono mai: ogni giorno c’è qualcuno che ci fa i conti in tasca. Il prof. Saraceni ha però sottolineato che non dobbiamo avere paura di sbagliare un calcio di rigore: anche lui è stato rimandato per quattro volte in matematica, per poi conseguire 3 lauree cum laude.
“Non deve essere un dramma: i calci di rigore li sbagliano chi li tira, stai vivendo.”
Chiudendo con un’ultima citazione: quanto tempo è che non fai una cosa per la prima volta?
“Quando inizi, cadi: come quando impari a camminare, se stai sbagliando ti stai muovendo. Errare significa camminare e significa sbagliare, quindi dobbiamo allontanare da noi questo terrore del fallimento che porta soltanto disastri e capire che nella vita chi fa sbaglia.”
Immagine di copertina: iStock
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