Reggio Calabria – Per anni aveva truffato l’Unione europea percependo in maniera indebita contribuiti per diversi milioni di euro. La Direzione investigativa antimafia (Dia) di Reggio Calabria ha sequestrato beni per circa 324 milioni di euro a un imprenditore del settore oleario, morto all’inizio del 2017, con interessi anche nei settori alberghiero, immobiliare e dei servizi non solo in Calabria (nella piana di Gioia Tauro e in provincia di Catanzaro), ma anche nelle regioni Abruzzo e Toscana.
In particolare, sono stati sequestrate 15 società operanti nei settori agricolo-oleario e turistico-alberghiero, 88 immobili, tra cui resort di lusso, 7 auto, centinaia di titoli comunitari (per lo più aiuti all’agricoltura) che danno diritto a percepire dall’Agea la somma di circa 1 milione e 600mila euro annui oltre a diversi conti correnti.
L’imprenditore risultava coinvolto in diversi procedimenti penali e, nel 2010, era stato arrestato per associazione a delinquere, truffa aggravata ed altro, per indebita percezione di contributi erogati ad aziende del gruppo.