Roma – Se nuovi rifornimenti di uova sono arrivati nei supermercati olandesi, dopo che Paesi Bassi, Belgio, Svezia e Svizzera hanno ritirato dagli scaffali milioni di uova con il sospetto che fossero contaminate con l’insetticida fipronil, il Belgio ha accusato “le autorità olandesi” di avere “scoperto la presenza di un insetticida potenzialmente dannoso su alcune partite di uova già nel novembre del 2016”.
Il problema sembrerebbe derivare da una sostanza utilizzata da un’azienda olandese, la Chickfriend, incaricata da diversi allevamenti olandesi e belgi della cura dei polli; secondo fonti francesi sarebbe stata una non meglio precisata azienda belga a mescolare il fipronil con altre sostanze legali.
Fortemente colpita dallo scandalo, la Germania ha chiesto alle autorità belghe e olandesi di fare rapidamente luce sull’adulterazione con l’insetticida. L’inchiesta penale condotta dall’agenzia per la sicurezza alimentare olandese (Nwa) in collaborazione con la giustizia belga sul ruolo dei fornitori nell’introduzione del fipronil negli allevamenti di uova dei Paesi Bassi è in corso, ha confermato un portavoce.
Il fipronil è un insetticida usato normalmente nei prodotti veterinari per combattere pulci, zecche e pidocchi, ma il suo utilizzo in animali destinati al consumo alimentare è vietato: in grandi quantità può infatti essere “moderatamente pericoloso” per la salute umana, specie sui reni, fegato e tiroide.
L’Olanda intanto prosegue i test sulla carne di pollo proveniente dalle stesse aziende toccate dallo scandalo delle uova contaminate.