La psicologa Becky Spelman ha condotto uno studio che ha dimostrato gli effetti positivi della musica classica sul posto di lavoro. A quanto pare l’ascolto di quest’ultima migliora la produttività fino al 15%.
Per concludere bene e in meno tempo un lavoro, può, quindi, essere utile ascoltare della musica classica, che migliora concentrazione ed efficenza. Lo studio inglese della dottoressa Spelman, condotto insieme all’emittente Scala Radio, ha coinvolto 2 mila dipendenti. Ad alcuni impiegati è stato chiesto di trascrivere due testi di 600 parole, il primo nel silenzio più totale, il secondo con un sottofondo di musica classica.
Il primo testo è stato trascritto, in media, in 20 minuti e 59 secondi. Il secondo, invece, in 17 minuti e 42 secondi. La differenza è stata di ben 3 minuti e 17 secondi, ossia una differenza del 15%.
Secondo la Spelman la musica funziona come una specie di “rumore bianco”, che elimina quello ambientale, che può distrarre, e consente di raggiungere una migliore concentrazione.
Molti lavoratori utilizzano l’ascolto della musica a lavoro in maniera del tutto inconsapevole. C’è chi preferisce la musica classica, o comunque un brano solo strumentale, perché ne ha sperimentato i reali benefici. C’è invece chi preferisce un bel brano di Aretha Franklin, o una ballata dei Metallica per riuscire a portare a termine il proprio lavoro in poco tempo e bene.
Su questo la Spelman, però, non ha dubbi. Perché la musica migliori davvero la nostra concentrazione c’è bisogno che abbia un ritmo calmo e regolare. Che ci aiuti, quindi, a rimanere calmi, ci faccia rallentare il battito e riduca lo stress.
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