Il mostro di Loch Ness, al secolo Nessie. Per i più, è il mostro più timido della storia perché, al netto della sua esistenza (o non-esistenza) non ci sono mai state prove tangibili di un suo ritrovamento. A questo va aggiunto che pochi giorni fa, 90 anni dopo la celebre fotografia che trasformò un lago tranquillo nel lago di Nessie, ci sono state nuove (e più sofisticate) ricerche.
In tutti questi anni infatti, non si sono mai arrestate le ricerche al fine di trovare tracce del “mostro”, mentre – ad oggi – ci sarebbero stati ben 1.140 avvistamenti della misteriosa creatura.
In tanti anni, non si sono fermate le spedizioni, l’ultima delle quali si è tenuta la scorsa settimana, utilizzando mezzi sempre più tecnologicamente avanzati e capaci di scandagliare ogni centimetro del lago.
L’entusiasmo cresce, dunque. Per la tecnologia, questo è certo, ma anche per la notizia dei media, che avrebbero confermato la presenza di grotte sotterranee di grandi dimensioni: grotte, dentro le quali, Nessie si sarebbe potuto/a nascondere.
Ad accrescere le speranze dell’esistenza del celebre mostro, c’ha pensato poi una fotografia pubblicata su Instagram lo scorso 20 aprile.
Loch Ness: la foto discussa a 200 metri di distanza
Ad averla pubblicata è stata Chie Kelly, una traduttrice che scattò la foto nel 2018, mentre era in prossimità del celebre lago durante un pic-nic in compagnia del marito. La foto è stata scattata quando la coppia era a 200 metri di distanza dall’avvistamento. Nella foto sono evidenti due grosse gobbe di color nero. Dirà dei:
“All’inizio mi sono chiesta se si trattasse di una lontra o di una coppia di lontre o di una foca, ma non abbiamo cisto la testa e non si è più alzata per prendere aria. Faceva uno strano movimento sulla superficie. Non abbiamo sentito alcun suono. C’erano queste strane forme sotto la superficie. Non riuscivo a distinguere i colori, l’acqua era scura. Non so cosa fosse, ma era sicuramente una creatura, un animale.”
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— TerraMysteria (@terramysteria) September 5, 2023
Immagine di copertina: Wikipedia
