La rivista statunitense Time ha scelto Greta Thunberg come persona dell’anno. Tra i finalisti c’erano anche Donald Trump, la speaker della Camera Usa Nancy Pelosi, e i manifestanti di Hong Kong. La giovane attivista svedese per il clima a soli 16 anni è diventata famosa in tutto il mondo per le sue battaglie ambientaliste e ha lanciato i Fridays for Future, i “venerdì per il futuro”, coinvolgendo milioni di ragazzi nella lotta ai cambiamenti climatici e sperando di risvegliare sempre più coscienze e rendere la gente consapevole. La copertina del magazine recita “Il potere della gioventù”.
Anche da Madrid, dal palco della conferenza Onu sul clima, Greta ha ribadito l’importanza di “avviare il cambiamento adesso, noi, il popolo”, senza aspettare che siano i leader mondiali e le multinazionali ad agire per fronteggiare la crisi climatica e ha accusato anche i paesi più ambiziosi della COP25 di mettere in atto un vero e proprio “inganno” nella loro lotta ai cambiamenti climatici.
“Anche se le intenzioni sono buone, questa non è leadership, non è capacità di governare, è un inganno, perché la maggior parte delle promesse che i paesi fanno non riguardano l’aviazione, il trasporto marittimo, i beni di consumo importati ed esportati. E prevedono la possibilità per i paesi di compensare le loro emissioni altrove” ha detto. “Trovare una soluzione globale dovrebbe essere invece l’obiettivo, ma sembra che la COP25 si sia trasformata in una opportunità per i paesi di negoziare scappatoie ed evitare di alzare le loro ambizioni”.
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