Cinema

Da Sally Field ad Al Pacino, il ricordo del cinema a 10 anni dalla scomparsa di Robin Williams

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Pubblicato il 09/08/2024
Di Team Digital
Da Sally Field ad Al Pacino il ricordo del cinema a 10 anni dalla scomparsa di Robin Williams


A dieci anni dalla scomparsa di Robin Williams, il mondo del cinema si ferma per ricordare un uomo che ha lasciato un segno indelebile non solo come attore, ma anche come essere umano. Le sue interpretazioni in film come “L’attimo fuggente”, “Will Hunting (Genio Ribelle)” e “Mrs. Doubtfire” lo hanno consacrato come uno dei talenti più versatili e amati di Hollywood.


Sono tantissimi i ruoli in cui abbiamo imparato a conoscerlo e amarlo, e in questo articolo vi abbiamo riportato alla memoria i suoi personaggi più iconici e indimenticabili. Ma, dietro la maschera comica e le performance indimenticabili, si celava un’anima profondamente sensibile, che ha toccato chiunque lo abbia conosciuto.


Il ricordo e l’omaggio dei colleghi a Robin Williams


Tra i tanti che hanno voluto rendere omaggio a Williams in questo triste anniversario, spiccano le voci di colleghi e amici che con lui hanno condiviso il set e momenti della vita privata. Sally Field, che recitò al suo fianco in Mrs. Doubtfire, ha raccontato a Vanity un ricordo carico di affetto e ammirazione:


Non ho mai condiviso prima questa storia. Ero nel camper fuori dalla sala di tribunale, dove stavamo girando la scena del divorzio. Mio padre aveva avuto un ictus un paio di anni prima, era in una casa di cura. Mi telefona il dottore per dirmi che mio padre in pratica era morto, aveva avuto un altro potente ictus. Mi chiese se volessi mandarlo in rianimazione. Dissi: “No, non lo voleva. Lasciatelo andare. E per favore ditegli che Sally gli dice addìo.” Naturalmente non ero in me. Tornai sul set cercando di recitare con tutte le mie forze. Non stavo piangendo. Robin si avvicinò, mi fece uscire dal set e chiese: “Ma va tutto bene?”
“Sì, perché?”
“Non lo so, ho pensato di dovertelo chiedere.”
“No, non sto bene, Robin. Mio padre è appena morto.”
“Oh mio Dio, 
dobbiamo farti andare via da qui subito!”
E si occupò lui della cosa, fecero in modo di girare tutte le inquadrature senza di me fino alla fine della giornata. Fui in grado di tornare a casa, chiamare mio fratello, organizzare tutto. Era un aspetto di Robin che la gente non sempre conosceva: 
era molto sensibile e intuitivo.


Anche Al Pacino, che ha avuto modo di lavorare con Williams in “Insomnia“, ha voluto esprimere il suo cordoglio, soffermandosi sulla straordinaria capacità di Williams di passare dal comico al tragico: “Lo conoscevo solo per lavoro ed era una delle persone più premurose e piacevoli che abbia mai incontrato in quel contesto. È ipersensibile, il che fa parte del suo dono, e sorprendentemente mite”.



Al già numeroso coro si è aggiunto anche Ben Stiller, condividendo un ricordo di quando era bambino che riguarda ancora una volta Robin Williams (con cui ha collaborato in “Una notte al museo”) e la sua spiccata sensibilità:


Ero con i miei genitori all’Improv Comedy Club di Los Angeles. Un bambino in questo luogo per adulti, all’altezza di Mork & Mindy. Robin mi sussurrò all’orecchio: ‘Stai vicino a tua madre. Sarai al sicuro’. Ovviamente stavo andando fuori di testa. Lavorare con lui anni dopo è stato un sogno d’infanzia diventato realtà.


Foto: 20th Century Fox


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